Tra i tanti problemi portati dalla pandemia, uno dei più paradossali riguarda il trasporto merci: infatti, le stesse misure di sicurezza che garantiscono la salute delle persone si tramutano in un’arma a doppio taglio sul fronte commerciale.
Un caso su tutti si osserva guardando a quanto avviene in Tirolo, dichiarato ad alto rischio Covid-19 tanto da far imporre a Germania e Austria tamponi anche per i conducenti di mezzi pesanti che lo attraversano, con un rallentamento del traffico notevole.
La gestione della situazione è analizzata criticamente da ANITA, l’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici.
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La ‘trappola’ tirolese per il trasporto merci
Il Tirolo è stato classificato “ad altissimo rischio Covid” e la Germania ha imposto un test antigenico con esito negativo per i conducenti dei mezzi pesanti entro le 48 ore precedenti l’ingresso in Germania attraverso il Tirolo.
Di conseguenza, il Governo del Tirolo ha imposto controlli al confine italiano del Brennero sui mezzi pesanti diretti in Germania e nel Nord Europa, che hanno determinato – già da domenica sera – colonne di veicoli e creato notevoli disagi agli autisti e alle imprese, aggravati dal contingentamento al confine di 40/50 veicoli all’ora imposto dalle autorità tirolesi anche per gli autisti in possesso della certificazione Covid con esito negativo.
Per evitare danni maggiori, l’A22, in accordo con i competenti Ministeri, ha disposto un’azione di filtraggio a Verona per deviare i traffici su Tarvisio, al fine di alleggerire la pressione veicolare sul Brennero, cosa che ha comportato un notevole aumento delle percorrenze di circa 200 chilometri, con conseguenti maggiori costi per le imprese italiane.
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La critica di Anita e l’urgenza dei ‘green
«Abbiamo fatto il gioco del Tirolo – commenta Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA – che grazie alle azioni di filtraggio e dirottamento del traffico attuate in Italia, ha caricato sul nostro Paese la gestione dell’emergenza, i costi che ne sono derivati e liberato le proprie strade dal traffico di mezzi pesanti».
Il tema però è ancora più ampio e preoccupante poiché le misure più restrittive adottate unilateralmente e senza alcun preavviso dalla Germania e successivamente dall’Austria, che coinvolgono anche i conducenti del trasporto di merci finora lasciati fuori dall’obbligo di tamponi, vanno in direzione opposta alle Raccomandazioni UE sui ‘green corridor’ per la circolazione delle merci al fine di sostenere le economie degli Stati membri, con riflessi umanamente ed economicamente insostenibili.
«L’Italia finora ha rispettato dette Raccomandazioni, tuttavia – conclude Baumgartner – se effettivamente le suddette decisioni sono motivate da reali esigenze sanitarie, chiediamo allora che anche il nostro Paese adotti analoghe misure per i veicoli provenienti dal Tirolo per assicurare la necessaria sicurezza sanitaria e parità di condizioni. In caso contrario, a salvaguardia dei nostri autisti e delle nostre imprese, non possiamo escludere l’interruzione dei servizi verso il Nord Europa».
ANITA, In considerazione della gravità del momento, ha chiesto al Governo un incontro urgente.