UE, alert sulla sicurezza delle tecnologie nella logistica

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In virtù del particolare momento storico, il Consiglio dell’Unione europea mette si focalizza sugli attacchi alle infrastrutture tecnologiche

La logistica fa parte delle attività strategiche di una nazione e, ancor più, di un’entità vasta come l’Unione europea: nell’attuale contesto storico è da considerarsi quindi un bersaglio predestinato per attacchi di varia natura, al momento soprattutto informatici.

Proprio il tema del rafforzamento della sicurezza tecnologica è stato al centro di un accordo preso dalla Commissione europea nella prima metà di ottobre, con l’intento di sensibilizzare verso la protezione delle catene di approvvigionamento.

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Tecnologie digitali: quando fidarsi?

Un primo alert è stato lanciato a proposito della crescente, per non dire ormai totale, dipendenza delle filiere logistiche da fornitori di tecnologie in prevalenza di produzione extra-UE.

In parole povere si tratta di un allarme simile a quello a suo tempo lanciato negli USA contro il colosso hi-tech cinese Huawei, costretto dall’amministrazione della Casa Bianca a lasciare posizioni strategiche di mercato e forniture importanti ad infrastrutture pubbliche con l’accusa di spionaggio.

Uscendo da una retorica da film di James Bond, la dipendenza da fornitori esteri preoccupa anche la UE, che teme una scarsa indipendenza dei software, i quali sono custodi, assieme alle infrastrutture di comunicazione, di una marea di dati.

 

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Rafforzare la sicurezza

Tuttavia è la stessa UE a constatare come delle tecnologie non si possa fare a meno e, dunque, di come non sia possibile ipotizzare di sganciarsi da esse; il suggerimento è, piuttosto, di rafforzare la cybersecurity, in modo da prevenire almeno parte dei problemi derivanti da queste dipendenze, peraltro spesso involontarie.

In generale, tutta la cittadinanza della UE è fortemente coinvolta dalle nuove tecnologie di comunicazione e, quindi, esposta a rischi, ma la Commissione si è in questa occasione soffermata sulle filiere logistiche e su altre due tematiche calde: l’affidamento di appalti pubblici e dei quadri di controllo per gli investimenti diretti esteri.

 

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Le lacune normative

La Commissione ha preso in esame anche l’aspetto normativo, evidentemente lacunoso o, comunque, in difficoltà nel tenere il passo con l’evoluzione del settore.

La legislazione dovrà sempre più intervenire per proteggere la sicurezza delle catene logistiche dal punto di vista informatico: lo strumento per adesso suggerito è quello dei meccanismi di sostegno per finanziare lo sviluppo di infrastrutture digitali sicure, per intensificare la cooperazione fra Stati membri e per educare alla comprensione dei rischi derivanti dalle tecnologie di comunicazione.

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