Visual Sort Assist, ImageID ed AMR: le tecnologie vincenti in magazzino

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Diminuisce il personale, ma il mercato cresce: per sostenerlo serve la tecnologia, ma quale?

La logistica sta vivendo anni difficili dal punto di vista organizzativo, ma inauditi – in positivo – per i volumi di merci e transazioni, tant’è vero che è protagonista di una delle contraddizioni della nostra epoca: sempre meno persone consumano sempre più prodotti.

Ne è esempio l’eCommerce, che ha fornito un boost straordinario agli scambi di merci nella parte ricca di mondo, la stessa che registra cronici cali demografici che, uniti alla legittima pretesa di ricoprire ruoli lavorativi proporzionati ai titoli di studi acquisiti, fanno sì che il personale nella filiera logistica spesso scarseggi.

Dunque, ecco che i manager della logistica si affidano sempre più alla tecnologia, non solo perché essa prometta livelli di efficienza mai visti, ma anche perché senza sarebbe impensabile reggere certi ritmi.

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Dai trasporti ai magazzini, addetti cercansi

I numeri parlano chiaro: in Europa la popolazione attiva si prepara a calare entro il 2050 di ben 95 milioni di unità rispetto al 2015 e questo mentre, per supportare la crescita dell’eCommerce – previsto in ascesa dell’8,5% annuo sino al 2023 compreso – già dal prossimo anno servirebbero 44,6 milioni di magazzinieri, oltre che la flotta continentale di camion al completo, oggi ferma per circa il 20% a causa di quei 400mila autisti che latitano.

In questo quadro, per le aziende investire in automazione è vitale, anche perché i flussi della logistica non si arrestano e non aspettano nessuno. Per automazione si intende quella collaborativa, in grado cioè di mettere in comunicazione i flussi e di gestire grandi quantità di dati, oltre che di ottimizzare i processi.

 

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I punti deboli del magazzino

In magazzino gli aspetti sui quali intervenire sono molteplici, ma le spine nel fianco dei più sono sempre le stesse: errori a monte, nell’elaborazione di quanto avviene nell’area di ricezione, carenza di aggiornamento in tempo reale dell’inventario, problemi di efficienza e precisione nelle fasi di carico e spedizione.

Le tecnologie che possono aiutare a migliorare questi aspetti sono diverse e si dividono sostanzialmente nelle macrocategorie dei cosiddetti dispositivi wearables (“indossabili”) e dei robot collaborativi.

 

VSA, ImageID e AMR

C’è una triade di soluzioni che, in particolare, è davvero gettonata: si tratta di Visual Sort Assist, ImageID e Autonomous Mobile Robots.

Prima ancora va citata quella che si chiama riconoscimento vocale multimodale, una tecnologia indomabile dagli operatori che aumenterebbe l’efficienza dei processi del 30% e migliorerebbe il picking in quanto a precisione portandolo a rasentare la perfezione.

Il fulcro sta nella combinazione di sistemi vocali con la lettura di schede RFID e la possibilità, per l’operatore, di lavorare con le mani sempre libere.

Il Visual Sort Assist (VSA) è una tecnologia dedicata all’area di smistamento: lo facilita lavorando con telecamere e lettori ottici in grado di codificare i codici a barre smistando in modo semiautomatico i pacchi. Il vantaggio sta nella capacità di organizzare per priorità di spedizioni i pacchi, suddividendoli in finestre orarie e riducendo così la fatica e il margine di errore.

 

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Dietro il termine ImageID si cela invece una tecnologia nata per semplificare i processi di inventario, spedizione e ricezione merci: essa è infatti in grado di acquisire e verificare centinaia di codici a barre contemporaneamente e fidi garantire un’alta efficienza nella verifica del carico e nel controllo delle scorte.

Di fatto azzera l’errore umano e riduce i tempi di lettura dei pallet e del controllo dell’inventario del 50%, con una precisione del 99,8%. Tutti queste tecnologie, che sono basate su telecamere, sono facilmente scalabili e richiedono poca formazione per il personale. 

Da ultimi, gli AMR o Autonomous Mobile Robots, che rappresentano la frangia in maggior espansione tra le applicazioni collaborative in magazzino: si prevede che entro il 2025 oltre 53.000 magazzini in Europa si serviranno di essi e colossi come Amazon ne hanno sviluppati di propri.

Sono probabilmente anche i più conosciuti e quelli sui quali si reperisce più materiale: di fatto, permettono di movimentare in modo intelligente le merci, collaborando ed integrandosi con il lavoro umano.

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