Autotrasporto, contro il caro carburanti chieste misure immediate

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Unatras, sigla che rappresenta tutto l’autotrasporto, mette in guardia da possibili ‘tensioni incontrollate’

Paventa il rischio di ‘tensioni incontrollate’ la comunicazione che Unatras, la sigla che riunisce le associazioni nazionali dell’autotrasporto, ha inviato al Governo, chiedendo risposte concrete già in occasione dell’incontro del 17 febbraio prossimo.

«Quello che si è abbattuto sul mondo dell’autotrasporto è un ciclone spaventoso. Il malcontento è diffuso nei territori tra le imprese e sta generando fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate», sono le parole usate da Unatras per dare sostanza al problema.

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La questione è legata al caro energia che minaccia concretamente di mettere in ginocchio l’industria italiana ed europea: l’autotrasporto non ne è immune, arrivando ad ipotizzare anch’esso il fermo delle operazioni.

A registrare continui rincari sono infatti stati il gasolio per autotrazione, ma anche l’indispensabile additivo AdBlue per i veicoli più moderni, che ne riduce l’impatto inquinante, ed il GNL o Gas Naturale Liquefatto, scelto da chi ha investito su trazioni alternative.

Nel corso del 2021 gli aumenti sono stati del 25%, con un surplus di costi per l’autotrasporto pari a 535 milioni di euro, impossibili da scaricare sui committenti – pena l’annientamento della propria competitività – e, quindi, del tutto a carico delle aziende.

Il problema per l’Italia è particolarmente pesante, inquinato una politica storicamente fondata sul trasporto su gomma fa sì che oggi ad esso spetti l’80% delle merci in transito nel Paese.

 

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Proposte concrete al Governo

Unatras intende proporre a Roma una serie di punti, che essa stessa pone come risolutivi, almeno in parte. Si tratta, nello specifico di:

•  provvedimenti economici di sostegno alla categoria, quali crediti di imposta per i maggiori costi sostenuti per i carburanti, attingendo dal ‘tesoretto’ che ha incassato il Fisco sull’Iva pagata per le accise;

•  la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio;

•  la ripubblicazione aggiornata da parte del MIMS dei costi di esercizio che gravano sugli autotrasportatori;

  • l’apertura del tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore, per un’analisi approfondita che affronti in particolare l’impatto delle nuove norme comunitarie in tema di accesso al mercato, le semplificazioni burocratiche e la revisione degli onerosi obblighi formativi per contrastare la carenza di conducenti.

«C’è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare. La situazione è allarmante. Tanto che la nostra Presidenza, al termine della riunione di questa mattina, ha deliberato lo svolgimento nelle prossime settimane di una serie di manifestazioni unitarie di autotrasportatori su diverse aree del territorio nazionale. Iniziative che, in assenza di impegni precisi da parte dell’Esecutivo, non potranno che essere propedeutiche ad azioni di autotutela della categoria, non esclusa la proclamazione di un fermo dei servizi», è quanto affermato già la settimana scorsa da Unatras.

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