Ve li ricordate i Jetsons, ‘i pronipoti’? Erano gli alter ego futuribili dei Flintstones: nel loro mondo quasi ogni azione di sfondo era compiuta da zelanti ed ossequiosi robot. Quel che accade oggi nella realtà dei magazzini potrebbe essere scambiato proprio per un set cinematografico dei Jetsons, perché con l’aumento degli ordini provenienti dall’eCommerce e la sempre maggior richiesta di spazio per lo stoccaggio, i robot iniziano a non essere un’eccezione.
Anzi, gli AMRs o Autonomous Mobile Robots sono una soluzione alla portata di molte aziende e le loro applicazioni hanno una scala che non è più quella del semplice ‘caso studio’.
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La necessità di automatizzare
Partiamo da un dato, ossia la crescita dell’eCommerce a livello mondiale: dal 2019 al 2021 esso è passato da 3,351 triliardi di dollari a 4,891 triliardi, con una crescita anno su anno del 26,7%.
È chiaro che questa esplosione abbia generato una eccezionale richiesta per magazzini sempre più grandi e per tempi di evasione degli ordini impensabili sino a pochi anni fa. Non è dunque stupefacente che molte aziende logistiche abbiano pensato a soluzioni automatizzate per i propri magazzini, nel frattempo spesso decimati nel personale dal Covid.
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Flessibilità e scalabilità
Qui si inseriscono gli AMRs: per un fulfillment sempre più competitivo sono perfetti, in quanto dotati di grande flessibilità e scalabilità: non è un caso se la loro presenza sta divenendo un must in molti magazzini, rivoluzionandone l’aspetto stesso.
La forza degli Autonomous Mobile Robots è il concentrato di tecnologia che contengono e che permette loro di operare in autonomia e in sincronia con il personale umano.
Sensori, telecamere e meccanismi di sicurezza per evitare incidenti costituiscono i sensi di questi robot, che ricostruiscono una mappatura digitale dell’ambiente di lavoro all’interno della quale muoversi in autonomia.
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Forza lavoro a buon mercato
Il punto focale dell’impiego degli AMRs consiste nella possibilità che offrono di rendere molto più efficiente il lavoro, riducendone il costo.
Gli esempi che si trovano in letteratura mostrano un aumento della produttività del 40%: in spiccioli, laddove il personale in carne ed ossa può compiere il picking di 35 unità per ora, gli AMRs arrivano a 90 unità/ora.
Avere dei robot non vuol dire però licenziare le persone, anzi: uno dei vantaggi più grandi è dato dalla possibilità di ottimizzare le risorse umane, mettendole a compiere impieghi differenti da quelli legati alla movimentazione.
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AMRs, molteplici benefici
Tra i vantaggi di questa tecnologia si annoverano la possibilità di incrementare il rate del picking, evadendo più ordini contemporaneamente, il poter liberare personale da operazioni di basso ingegno per dedicarlo ad altre di maggior concetto, l’incremento di produttività, la riduzione degli errori nei compiti ripetitivi.
È poi da tenere in considerazione che si tratta di robot altamente integrabili in un ambiente di lavoro già esistente, senza bisogno di riconfigurare tutto a loro misura, il che li rende una scelta ‘chiavi in mano’ e di rapida implementazione.
Infine, è innegabile che riducano i costi stessi del lavoro, rappresentando un ottimo investimento per il magazzino del futuro e, perché no, già del presente.