Scorte, previsioni ottimistiche per la seconda metà del 2023

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Morgan Stanley, nel suo report sulla domanda globale di merci, rileva una timida aspettativa al rialzo per terzo e quarto trimestre dell’anno

Per la prima volta in due anni diminuiscono gli shipper che lamentano la necessità di diminuire le scorte, indice che i consumi ancora non si riprendono dopo le stangate post-pandemiche e dovute ali superciclo economico alimentato da crisi delle materie prime e dalle guerre commerciali collaterali alla guerra in Ucraina.

A rilevarlo è Morgan Stanley, che nel suo report Freight Pulse, a conclusione del secondo trimestre finanziario del 2023 registra qualche timido segnale positivo sul fronte delle scorte e della domanda di merci.

 

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Il miraggio della normalizzazione delle scorte

Senza ovviamente potersi sbilanciare più di tanto, Morgan Stanley evidenzia due dati: poco meno del 40% degli shipper facenti parte dell’indagine, il 10% in più rispetto al trimestre precedente, manterrà gli stessi livelli di scorte, mentre è diminuito per la prima volta dal 2021 il numero di quanti non devono smaltirne.

Negli anni passati, complice la cattiva interpretazione di una domanda schizofrenica, la produzione a singhiozzo ed i ritardi nella distribuzione, si è assistiti ad un accumulo di scorte rimasto poi inevaso in quanto giunto a destinazione fuori tempo rispetto alla domanda effettiva per quel dato bene, unitamente a situazioni di assoluta penuria di determinati altri beni.

L’instaurarsi di una dinamica inflazionistica in tutto l’Occidente ha smontato pezzo a pezzo la domanda, facendo così trovare grossisti e spedizionieri in una situazione di stallo con le scorte.

Adesso qualcosa sembra muoversi, in quanto il problema non sarebbe più smaltire gli eccessi a magazzino: lo dimostrerebbero il 75% del campione convinto che i livelli scorte-domanda si normalizzeranno entro l’anno, con il 50% sicuro che ciò avverrà nella seconda metà dell’anno.

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Segnali contrastanti

Restano però sul piatto segnali di opposto segno: da una parte migliora l’outlook del mondo degli spedizionieri sulla situazione economica, pur rimanendo al di sotto degli standard pre-2019, ma la capacità di carico diminuisce in diversi settori.

Sia il cargo aereo che il trasporto container via mare sono previsti in diminuzione in quanto a volumi, sebbene i contorni di tali evoluzioni siano molto sfumati; l’unico a registrare un declino sistematico è il trasporto ferroviario, per quanto anche qui, molti operatori parlano di un maggior trasferimento di merci su rotaia nei prossimi mesi, riconoscendo nell’intermodalità una risorsa limitata in passato, ma potenzialmente in crescita.

A dare le avvisaglie peggiori è l’andamento dei volumi di merci e dei prezzi dei trasporti, che sono attesi in rialzo, sebbene siano inquadrati al di sotto della media sul lungo termine.

Le aspettative per il secondo semestre del 2023 guardano soprattutto ad una ripresa della domanda di merci, che consentirebbe di far ripartire la catena dei rifornimenti e tutta la logistica correlata, rimettendo in moto una dinamica di scorte più naturale.

Molto dipenderà dalla tenuta dei mercati e, soprattutto, dei consumatori.

 

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