Canale di Panama ‘a secco’, conseguenze e strategie per lo shipping mondiale

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Foto di Jens da Pixabay
2023, Odissea nella siccità: almeno un anno di restrizioni alla navigazione di uno dei Canali più importanti per le rotte dello shipping

Mentre il mondo è alle prese con molteplici sfide poste dal cambiamento climatico, la siccità che colpisce il Canale di Panama ha catturato l’attenzione dell’industria dello shipping internazionale. Questa importante via di trasporto, che gestisce il 6% del commercio marittimo globale, sta affrontando una crisi dovuta all’inaridimento delle risorse idriche. 

Tutto ciò si traduce in ritardi, incertezza e costi aggiuntivi per le aziende che dipendono da questa rotta cruciale. Ma quali sono le prospettive future e le strategie per farvi fronte?

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La complessa situazione attuale

A settembre, i tempi d’attesa per le navi al Canale di Panama ammontano a 164,5 ore, in calo rispetto alle 228 ore di agosto. Tuttavia, nonostante questa lieve riduzione, la fine della stagione delle piogge che interessa l’area geografica di Panama suggerisce che sia improbabile che le acque ritornino ai livelli pre-siccità. 

Il lago Gatun, dal quale il Canale attinge la sua acqua, si trova a 79,7 piedi (meno di 25 metri) rispetto ai 87,41 piedi dell’anno precedente, circa due metri e mezzo in meno: di solito, alla fine della stagione delle piogge, i livelli si aggirano intorno agli 89 piedi, ossia 27 metri abbondanti di profondità.

L’Autorità del Canale di Panama ha risposto a questa sfida imponendo restrizioni sulle navi, limitando il pescaggio a 44 piedi rispetto ai normali 50 piedi. Questo ha inevitabilmente portato molte navi ad imbarcare meno merci per mantenersi entro il limite consentito.

 

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L’impatto globale sulla navigazione

Tali restrizioni stanno avendo un impatto significativo sul traffico di container soprattutto diretto verso gli Stati Uniti, dal momento che il 40% di esso passa attraverso il Canale di Panama. 

Le aziende sono preoccupate e stanno cercando alternative per evitare ritardi nella consegna di materiali e prodotti.

 

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Strategie per superare l’impasse

Per aiutare le aziende a superare questa crisi, le compagnie di shipping guardano ad almeno cinque strategie di mitigazione:

  • Dare priorità alla Visibilità delle Spedizioni: Monitorare attentamente le spedizioni per mantenere la trasparenza e la tracciabilità.
  • Valutare la Flessibilità della Supply Chain: Esaminare se la catena di approvvigionamento è sufficientemente flessibile per assorbire possibili ritardi.
  • Esplorare Opzioni Alternative: Considerare percorsi alternativi o modalità di trasporto per ridurre l’incertezza.
  • Allineare i Processi Interni per Dare Priorità alle Merci: Rivedere e adattare i processi interni per garantire la priorità delle merci più critiche.
  • Comunicare le Possibili Spese Aggiuntive: Comunicare con chiarezza i costi aggiuntivi che potrebbero derivare dai ritardi alle spedizioni.

Questi suggerimenti sono essenziali per affrontare la situazione attuale, ma cosa ci riserva il futuro?

 

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Prospettive a un anno

L’Autorità del Canale di Panama ha annunciato che queste restrizioni dureranno per un anno, a meno che non si verifichino piogge significative nei prossimi mesi. Ciò darà alle aziende il tempo necessario per pianificare e adattarsi a questa sfida. 

Tuttavia, con la situazione meteorologica incerta, è fondamentale che le aziende continuino a monitorare attentamente la situazione e adottino misure proattive per garantire la continuità delle operazioni.

 

 

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Diversificazione e pianificazione strategica

La crisi del Canale di Panama sottolinea l’importanza della diversificazione nelle catene di approvvigionamento e della pianificazione strategica. 

Fare affidamento su una singola via o modalità di trasporto espone le aziende a rischi significativi. 

Eventi imprevisti possono avere un impatto devastante sulle operazioni, come dimostrato dai precedenti incidenti come quello nel Canale di Suez.

In conclusione, navigare la siccità del Canale di Panama richiede preparazione, resilienza e flessibilità.

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