Carrelli elevatori: come cambieranno nei prossimi anni

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Nel 2017, secondo Aisem (l’Associazione di riferimento per i sistemi di movimentazione) sono stati venduti in Italia quasi 50.000 carrelli elevatori o magazzinieri, dai più complessi trilateriali per i magazzini intensivi ai timonati per il carico/scarico degli automezzi.

Di questi, oltre il 95% sono dotati di motore elettrico alimentato a batteria.

Tradizionalmente le batterie per i carrelli sono “a piombo-acido” (in cui gli elettrodi di piombo sono immersi in una soluzione di acido solforico) e sono spesso fonte di complessità: a partire dalla ricarica, che deve avvenire in locali idonei secondo le norme Atex oppure all’aperto, per evitare il contatto con i gas e vapori acidi che si possono sprigionare. Anche la manutenzione e la sostituzione è assai onerosa, incluso il processo di smaltimento a fine vita, necessario a causa della presenza di piombo e di altre sostanze dannose per l’ambiente.

Dal 2015 anche in Italia sono disponibili carrelli alimentati con batterie al litio con diverse tecnologie, dal litio-ferro-fosfato (come materiale catodico) al NMC (nickel, manganese e cobalto). I principali fornitori di carrelli presenti sul mercato si propongono con varie soluzioni ma con prestazioni molto simili e di gran lunga superiori a quelle a piombo-acido.

La diffusione delle batterie al litio sta crescendo molto rapidamente a causa degli evidenti vantaggi che, nel medio periodo, portano ad una maggiore convenienza economica nonostante il maggiore costo iniziale della batteria. Infatti, se da una parte il costo iniziale di una batteria agli ioni di litio è 4-5 volte superiore a quella tradizionale a piombo-acido, dall’altra ha una durata utile sino a 3 volte superiore. Questo comporta che il calcolo del Total Cost of Ownership andrebbe fatto su un orizzonte di tempo più lungo (12-15 anni) rispetto ai 4-5 anni delle batterie al piombo-acido. Inoltre, occorre tener conto del valore residuo della batteria al litio oltre che del minor assorbimento energetico in fase di ricarica dovuto al maggior grado di efficacia (stimato in circa il 25% rispetto alle batterie tradizionali).

Ma i vantaggi operativi che rendono ancor più breve il ritorno dell’investimento sono connessi alla maggior velocità di ricarica delle batterie al litio (circa 30 minuti per il 50% di ricarica e 80 minuti per il 100%) che rende superfluo l’acquisto della doppia batteria per consentire la copertura del secondo o del terzo turno di lavoro.
Oppure l’assenza della sala di ricarica, in quanto non più necessaria ed eventualmente riassegnabile ad altre attività.

Non è un caso che Amazon, che da tempo sta dettando le nuove regole del gioco nella logistica, abbia fatto l’anno scorso un acquisto di 1000 carrelli con batterie agli ioni di litio per tutti i suoi magazzini in Europa.
Ciò non vuol dire che i carrelli con batterie al litio sono appannaggio esclusivamente delle grandi aziende, piuttosto significa che chi sa fare bene i conti e sceglie di acquistare un carrello in base alla tecnologia e alle prestazioni su un orizzonte di medio periodo, non può che scegliere la tecnologia agli ioni di litio.

Indubbiamente, con il mercato in crescita e con la tecnologia in continua evoluzione, c’è da aspettarsi tra pochi anni che i carrelli al litio domineranno la scena dei nostri magazzini, riducendo le emissioni e i consumi energetici.

A cura di: Prof. Fabrizio Dallari
Direttore del C-log, LIUC Università Cattaneo

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