Come le leggi nazionali sul clima possono influire sul settore immobiliare commerciale?

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L’approvazione di specifiche normative nazionali in ottemperanza alla lotta alle emissioni nocive e alla sicurezza energetica può avere un impatto anche di vasta portata sul futuro del settore industriale e commerciale

La recente promulgazione negli Stati Uniti dell’Inflaction Reduction Act 2022, che costituisce la prima grande legge climatica federale degli ultimi trenta anni nel paese, con un investimento di 370 miliardi di dollari, rappresenta la cartina di tornasole di come un intervento ideato in chiave principalmente di difesa dell’ambiente possa avere ricadute nei più svariati settori compreso quello immobiliare commerciale.

L’osservazione dell’esempio americano acquista particolare rilievo ove si considerino gli sforzi che l’Unione Europea sta da anni compiendo per introdurre obiettivi di decarbonizzazione vincolanti per tutti i paesi membri chiamati ad adottare normative più severe in termini di contenimento delle emissioni nocive e di miglioramento dell’efficienza energetica agendo su tutte le fonti di potenziale inquinamento e di dispersione dell’energia.

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L’arma dei crediti d’imposta

La nuova legge statunitense, che si prefigge un abbattimento delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030, si ipotizza possa influire sia sulla progettazione e costruzione degli edifici ad uso industriale o commerciale, sia sui suoi costi.

Essa, infatti, utilizza principalmente la leva dei crediti di imposta per favorire gli investimenti per ottimizzare l’efficienza energetica degli edifici ed offrire il maggior sostegno all’espansione di settori energetici “green” quali l’elettrico, il fotovoltaico e l’eolico.

Crediti d’imposta sono previsti anche per l’acquisto di veicoli elettrici sia nuovi che usati, per l’installazione di adeguate stazioni di ricarica, e sconti per l’utilizzo di macchinari ed elettrodomestici più efficienti ed ecologici.

 

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Rinnovamento green e costi di costruzione

Come è noto, il settore delle costruzioni negli Stati Uniti, secondo una tendenza però in atto un po’ in tutti i paesi, deve fare i conti con il forte rialzo dei costi dettati dalla carenza di materie prime e, ultimamente, anche dalla difficoltà a reperire mano d’opera.

Tutto ciò ha creato una situazione che rischia di bloccare un settore di vitale importanza per il paese, riducendo i margini degli operatori e scoraggiando gli investimenti.

I crediti di imposta resi disponibili per chi realizza edifici efficienti sul piano energetico si ritiene possano compensare i più alti costi di costruzione e ridare fiato al settore con il vantaggio di rendere disponibili nuove realizzazioni a maggior valore per la presenza di soluzioni ad alto contenuto ecologico.

Anche le ristrutturazioni di edifici ormai in disuso potrebbero, in quest’ottica, trovare nuovi investitori e rappresentare un’opportunità sul mercato.

Analogamente potrebbero essere suscettibili di interventi di rinnovamento green tutte quelle strutture che negli ultimi anni sono divenute proprietà di molti fondi di investimento immobiliari, grazie ad una politica molto aggressiva in risposta alla maggior necessità di spazi derivata dall’esplosione dell’e-commerce. Ora il possibile investimento in energia pulita rende tali interventi suscettibili di attraenti detrazioni fiscali.

 

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Veicoli elettrici per il trasporto merci

La spinta degli incentivi previsti dalla nuova normativa non si ferma a favorire l’installazione di pannelli solari, batterie, celle fotovoltaiche, moduli solari, turbine eoliche, ma punta decisamente sul ricambio del parco autoveicoli sia benzina che diesel con mezzi a trazione elettrica di ultima generazione.

In particolare, promette incentivi fiscali tali da compensare il maggior costo dovuto per l’acquisto di camion e furgoni elettrici e l’installazione delle necessarie stazioni di ricarica.

Il successo di tale operazione di ricambio, che molti operatori vedono come un processo ormai irreversibile non solo negli Stati Uniti, provocherà infatti la necessità di installare idonee strutture di ricarica nei magazzini utilizzati dalle aziende logistiche e in tutti gli edifici commerciali dove è previsto il passaggio dei vettori.

Ovviamente, gli edifici industriali e commerciali di nuova costruzione dovranno prevedere già in sede di progettazione la configurazione di questo nuovo scenario ormai non più tanto lontano nel tempo.

Conseguentemente il valore degli edifici e degli spazi adibiti ad uso industriale o commerciale, sia per l’acquisto che per l’affitto, dipenderà sempre più dal possesso di tali requisiti.

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