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Come sarà il Last Mile Delivery tra 5 anni?

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Il settore del Last Mile Delivery è in rapida evoluzione e nel panorama della logistica è senz’altro uno dei più fluidi per via della sua vicinanza all’utenza. 

Proprio per rendere il processo più efficiente, sostenibile e adattabile alle esigenze dei consumatori, sono molte le tecnologie che stanno trasformando il modo in cui pacchi e altri beni, come gli alimenti, vengono consegnati. 

In questo scenario evolutivo che viaggia a grande velocità, è interessante vedere come le principali innovazioni potrebbero plasmare il futuro delle consegne nell’ultimo miglio, divenendo di uso comune in tutto il mondo nel giro di pochissimo tempo.

Cargo bike, emissioni zero e agilità 

Le biciclette da carico, le cosiddette ‘cargo bike’ sono entrate a pieno titolo nel mondo delle consegne urbane in molti Paesi europei, come il Regno Unito. 

L’abitudine a servirsi di queste bici modificate con un pianale di carico integrato era già profondamente radicata nel nord Europa (paesi scandinavi, nord della Germania, Paesi Bassi) e nel resto del continente si è diffusa nell’arco degli ultimi 15 anni. 

Con la loro capacità di spostarsi agilmente attraverso il traffico e di ridurre significativamente le emissioni di CO2 legate alle consegne dell’ultimo miglio, queste biciclette rappresentano una soluzione sostenibile che potrebbe diventare uno standard nelle città europee.

Da questo punto di vista l’Italia paga però lo scotto di una scarsa predisposizione infrastrutturale e normativa nei confronti della ciclabilità in genere.

Sempre più droni nei cieli urbani

In diverse parti del mondo, soprattutto Regno Unito e Stati Uniti, i droni stanno trovando applicazione pratica in campo reale, aiutando a ridisegnare anche le normative in merito al volo di questi oggetti pilotati a distanza. 

Da questi progetti pilota si ricava la dimostrazione che la consegna aerea può essere sia veloce, sia ecologica

Con l’espansione dei servizi in nuove aree e la crescente accettazione da parte del pubblico, i droni potrebbero diventare un metodo comune per la consegna di piccoli pacchi, specialmente in zone difficili da raggiungere.

Uno dei veri problemi per questo tipo di trasporti si porrà in prospettiva, quando il numero di droni in circolazione dovesse aumentare significativamente: potremmo allora dover parlare di congestione nei cieli invece che nelle strade.

Altro punto critico cui si bada ancora poco è l’inquinamento acustico che un grande sciame di droni perennemente in volo comporta.

I Delivery Robots 

In Italia il robot autonomo più noto è il ‘cane’ che spesso viene esposto dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), simile ad altri quadrupedi robotizzati progettati in giro per il mondo.

Mentre però noi siamo abituati a pensarlo come uno strumento di lavoro in condizioni estreme come la ricerca di dispersi in aree terremotate, altri robot autonomi sono già una presenza familiare in alcune città e campus universitari in Europa e negli Stati Uniti. 

Essi sono sfruttati per la loro capacità di effettuare consegne in autonomia, muovendosi per adesso in spazi circoscritti, ma, un domani, in un’intera città (idea che ai Cinesi è già venuta durante il Covid): questi robot potrebbero dunque scaricare ulteriormente il traffico urbano da un certo numero di veicoli e le relative emissioni, offrendo un servizio affidabile e conveniente.

Furgoni e camion elettrici

I furgoni elettrici, utilizzati per esempio da Amazon in tutto il mondo, stanno stabilendo un nuovo standard per le consegne ecologiche. 

Con l’obiettivo di mettere in piedi una flotta completamente elettrica, Amazon sta guidando il cambiamento verso un approccio più verde e sostenibile al Last Mile Delivery, facendo da capofila e dimostrando la fattibilità dell’idea anche alle aziende meno titolate.

Amazon Hub Lockers 

Anche in questo caso vale la pena di citare un esempio brandizzato: gli armadietti Amazon Hub Lockers, già presenti in giro per le città di mezzo pianeta.

Essi offrono una soluzione alternativa per il ritiro dei pacchi, eliminando la necessità di consegne porta a porta, dunque limitando i chilometri da percorrere su gomma. 

Questa opzione potrebbe diventare sempre più popolare, offrendo flessibilità e, al contempo, sicurezza ai consumatori, due delle richieste più sentite.

Guardando al futuro possiamo aspettarci che queste innovazioni non solo migliorino l’efficienza e la sostenibilità delle consegne ultimo miglio, ma anche che ridefiniscano l’esperienza del cliente

Con l’adozione diffusa di queste tecnologie e pratiche, il Last Mile Delivery nei prossimi cinque anni sarà caratterizzato da velocità, personalizzazione e, si spera, un maggior rispetto per l’ambiente almeno a livello locale.

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