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Consegne ultimo miglio: ricerca di ottimizzazione

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La diffusione dell’e-commerce, l’aumento delle consegne urbane, hanno posto il problema dell’ultimo miglio al centro delle valutazioni di imprese e clienti.

La crescita esponenziale del commercio elettronico ha modificato grandemente le strategie di consegna delle aziende che, oltre alle modalità interne di gestione del servizio di ultimo miglio, si sono ritrovate a fronteggiare le esigenze della clientela e l’impatto ambientale delle loro operazioni.

Proprio per ciò, la consegna dell’ultimo miglio, spesso costituisce uno dei momenti più difficili e costosi dell’intera filiera e, pertanto, è diventata oggetto di attente strategie da parte delle aziende per ottimizzarne le modalità di esecuzione.

Infatti, se per le aziende la pianificazione di questa attività costituisce un banco di prova per saggiare le proprie capacità di gestione conciliando obiettivi di efficienza e di redditività, per i consumatori rappresenta un esperienza fondamentale nella determinazione del loro giudizio sul prodotto, sul marchio e sul fornitore del servizio di trasporto e consegna.

Tutte valutazioni che, espresse in un ambiente fortemente competitivo come l’attuale, possono incidere profondamente sulla credibilità di marchio e prodotto pregiudicandone la fidelizzazione.

Recenti indagini condotte da APQC (American Productivity & Quality Center), principale autorità mondiale nel benchmarking, nel miglioramento dei processi e delle prestazioni, con oltre 1.000 associazioni affiliate in tutto il mondo, hanno messo in luce le principali tendenze sui comportamenti adottati dalle aziende nella consegna dell’ultimo miglio.

L’attenzione si è particolarmente soffermata sui metodi di consegna e sul miglioramento del servizio in termini di efficienza, visibilità ed ottimizzazione delle prestazioni.

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Metodologie di consegna

Il metodo più comune di consegna adottato per l’ultimo miglio si avvale di strutture interne con sistemi di gestione dei trasporti (TMS – Transport Management System) che prevedono l’impiego di una piattaforma logistica per la pianificazione e l’esecuzione.

Questa soluzione offre diversi vantaggi, primo fra tutti il diretto controllo dell’azienda sull’intero processo, con la capacità di monitorare le merci su un’unica piattaforma, e con un risparmio di tempo, operando con minori passaggi, che si traduce in una maggiore velocità di esecuzione, minori ritardi ed una migliore visibilità e sicurezza.

È inoltre possibile agire sui costi con vantaggi anche per il cliente finale sfruttando l’automazione delle operazioni aziendali.

I sistemi di gestione dei trasporti possono essere integrati, in alcuni casi è già realtà, con le tecnologie digitali emergenti (IoT, Intelligenza Artificiale, Learning Machine) per offrire un maggior supporto agli operatori logistici in termini di monitoraggio più accurato ed analisi previsionale, e per migliorare ulteriormente il servizio al cliente con una maggiore visibilità e celerità delle consegne.

La soluzione alternativa, anch’essa abbastanza diffusa, è l’utilizzo di un fornitore logistico esterno che gestisca il trasferimento delle merci dall’hub di raccolta ai diversi clienti di destinazione operando nel classico tragitto di ultimo miglio urbano.

Il maggior svantaggio appare quello di non poter ottimizzare il processo e perdere in buona parte il completo controllo su di esso, ad iniziare dalla visibilità e dall’assistenza richiesta dal cliente.

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Ottimizzazione ed efficienza

 La ricerca pone in luce alcune aree per cui, tendenzialmente, aziende e clienti stanno mostrando particolare sensibilità.

Tra queste, si va diffondendo la “prova di consegna” sempre più in forma elettronica che in molti paesi svolge anche funzione di prevenzione dei furti, come è il caso degli Stati Uniti stessi.

Le maggiori richieste dei consumatori si concentrano però sulla visibilità della consegna, in tempo reale, anche nell’ultimo miglio oltre che sulla velocità attesa.

La risposta delle aziende, sulla base delle interviste condotte, mostra l’indubbio riconoscimento del problema a cui però solo una parte di esse ha posto soluzione. 

Non sempre la visualizzazione dello stato dell’ordine o della spedizione risulta, infatti, possibile per il cliente anche se circa la metà del campione ne sostiene la disponibilità in misura significativa o molto ampia attraverso gli assistenti digitali forniti dalle loro organizzazioni. Un terzo ammette apertamente però che la visibilità richiesta è, al momento, solo parzialmente realizzata.

Un area di grande attenzione per le aziende è, infine, quella dell’efficienza della consegna.

A tale proposito la maggiore preoccupazione è quella di poter saturare la capacità dei propri vettori per evitare sprechi che, soprattutto nelle consegne dell’ultimo miglio, sono sempre possibili.

Il dato che emerge è di una capacità media utilizzata all’84%, seppur con grandi oscillazioni all’interno di un campione che, per quanto sia stato costruito su una realtà statunitense, non si dovrebbe discostare molto, almeno sul piano concettuale, da quello di altre aree geografiche, Europa inclusa. 

La considerazione di fondo è che maggiore è l’utilizzo della capacità dei singoli vettori, maggiori potranno essere le consegne con una maggiore redditività. 

Inoltre, sarà possibile limitare il numero dei viaggi con risparmio di carburante e minore impatto ambientale a tutto vantaggio della sostenibilità.

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