La nuova Legge Europea sull’Intelligenza Artificiale, entrata in vigore il 1° agosto, rappresenta un punto di svolta per la cybersicurezza nel settore marittimo.
Questo regolamento mira infatti a creare un quadro normativo chiaro e sicuro per lo sviluppo e l’uso dell’IA, garantendo che le tecnologie emergenti siano utilizzate in modo sicuro, etico e trasparente. Ecco che cosa prevede la legge e quali sono le implicazioni per le aziende e le applicazioni portuali.
Cybersicurezza marittima, cosa prevede la nuova legge
La legge classifica i sistemi di IA in base al loro livello di rischio, imponendo requisiti più severi per quelli considerati ad alto rischio. Parlando specificatamente dell’ambito portuale, le applicazioni includono l’automazione portuale, ossia i sistemi di controllo di gru automatizzate, la navigazione autonoma delle imbarcazioni e il riconoscimento facciale per il controllo degli accessi.
Altra branca di applicazioni legate all’IA ed alla cybersicurezza nei porti è quella legata alla manutenzione predittiva, ossia ai sistemi di IA utilizzati per prevedere guasti nelle attrezzature marittime, specialmente quando il loro malfunzionamento può mettere in pericolo vite umane o causare importanti danni ambientali.
La legge richiede che questi sistemi siano sottoposti a valutazioni di impatto, che garantiscano la trasparenza e che siano soggetti a supervisione umana. Inoltre, rafforza la protezione dei dati personali e impone restrizioni aggiuntive per l’uso di sistemi di riconoscimento biometrico.
Le implicazioni per le aziende portuali
Con l’entrata in vigore della legge europea sull’IA, le aziende attive in ambito portuale devono senza dubbio adattarsi ai nuovi requisiti legali e tecnologici, il che può comportare un investimento iniziale significativo in tempo e risorse.
Essendo la prima di questo genere a livello mondiale, questa legge potrebbe generare un vantaggio competitivo per le aziende europee che rispettano i nuovi standard, ma, al contempo, potrebbe anche rendere difficile l’ingresso di nuovi attori nel mercato.
In questo quadro la collaborazione tra i diversi attori dell’industria, le autorità regolatorie e gli sviluppatori di IA sarà fondamentale per garantire un’implementazione efficace della legge.
Cybersicurezza marittima e correttivi introdotti
Il settore marittimo è particolarmente vulnerabile ai cyber attacchi a causa della complessità delle sue operazioni e della vasta quantità di dati sensibili trattati.
Tra i problemi più evidenti vi sono l’identificazione di modelli anomali all’interno di grandi volumi di dati per prevedere ciberattacchi e altre minacce.
C’è poi una questione derivante all’automazione delle attività legate alla risposta agli incidenti, come l’identificazione della fonte di un attacco e la contenzione della minaccia.
Infine, è richiesto uno sviluppo di sistemi di IA più robusti e resilienti, capaci di opporre maggiore resistenza agli attacchi cibernetici.
La nuova legge europea sull’IA si propone di apportare numerose migliorie alle applicazioni digitali nel settore portuale, promuovendo lo sviluppo di sistemi di IA più sicuri e affidabili, contribuendo a ridurre il rischio di incidenti e a migliorare, di conseguenza, la sicurezza nelle operazioni portuali.
L’uso dell’IA così inteso può ottimizzare i processi, ridurre i costi e sviluppare nuovi servizi nei porti.
Inoltre, la legge richiede che i sistemi di IA siano trasparenti e spiegabili, aumentando la fiducia degli utenti in questa tecnologia, aspetto ritenuto alla base della riuscita della cybersicurezza.
Altro aspetto cruciale per l’implementazione della legge è la formazione del personale: le aziende stanno investendo nella formazione continua del personale sulle ultime minacce cibernetiche e sull’uso di strumenti di sicurezza basati sull’IA. La carenza di talenti con competenze specifiche in cibersicurezza e scienza dei dati rappresenta un ulteriore ostacolo, ma superarlo è essenziale per garantire la sicurezza delle operazioni portuali.