Sempre più aziende che fanno ricorso alla fibra vergine garantiscono la provenienza della materia prima da foreste gestite in modo responsabile. Ma quello che sta riguardando il settore del packaging per ortofrutta – un comparto che, per ragioni di igiene e resistenza degli imballaggi, deve fare ricorso a fibra vergine – è un vero passo da gigante. Entro il 2018, promette Bestack (il consorzio non profit che riunisce i produttori di cassette per ortofrutta in cartone ondulato) sarà raggiunta la totale copertura di certificazioni per la gestione forestale sostenibile. L’ambizioso progetto del consorzio, che ha scelto da anni di sviluppare attività per orientare il settore verso processi sempre più sostenibili, è stato realizzato con la collaborazione di WWF Italia. Il fil rouge che lega queste attività è l’orientamento alla salvaguardia dell’ambiente e alla riduzione degli impatti ambientali, l’opportunità di migliorare le prestazioni ambientali e ricercare sempre nuove soluzioni ecocompatibili, per una tipologia di packaging, gli imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, prodotti con materia prima rinnovabile , naturali e riciclabili al 100%.
L’ultima attività di collaborazione tra Bestack e WWF Italia si è concretizzata in uno studio di filiera per verificare il grado progressivo di impiego delle carte certificate da parte delle aziende facenti parte del consorzio che negli ultimi anni hanno ottenuto la certificazione FSC (ente non governativo che ha creato negli anni un sistema di controllo basato su stringenti regole di produzione e utilizzo del legname) e PEFC (marchio nato successivamente e creato dai gestori forestali europei). I risultati dello studio, presentati da WWF lo scorso ottobre, dicono che dal 2011 al 2013 la percentuale di carta non certificata nella produzione italiana di imballaggi in cartone ondulato si è dimezzata, passando dal 24% al 12%. E, grazie agli impegni presi da Bestack, si azzererà nei prossimi 4 anni. La carta certificata FSC è quella maggiormente usata oggi e in prospettiva, dal 70% nel 2011 all’81% nel 2013, con trend in crescita.
L’impegno di Bestack e dei suoi consorziati nel perseguire politiche di sostenibilità ambientale porteranno miglioramenti continui anche a favore del cosiddetto “Responsible forest management”, attraverso il contrasto al taglio e commercio illegale, il supporto a una gestione forestale responsabile e la promozione della certificazione forestale. Per questo WWF ha definito, per Bestack e per le aziende consorziate, un percorso di miglioramento della politica e delle pratiche in termini di ricorso a fonti certificate, proponendo l’adozione di una serie di obiettivi specifici per rafforzare il proprio impegno verso una maggiore sostenibilità ambientale, fino ad arrivare entro il 2018 a un approvvigionamento pari al 100% di prodotto certificato.
“Le aziende consorziate si sottoporranno volontariamente a un piano di monitoraggio, che andrà a implementare la certificazione Bestack Quality Approved (BQA) che garantisce la prestazione degli imballaggi – ha dichiarato il direttore di Bestack, Claudio Dall’Agata – In questo modo gli imballaggi certificati saranno garanzia di prestazioni, igiene e anche di sostenibilità ambientale. E’ semplice comprendere come il packaging che utilizza materiali realizzati da idrocarburi abbia un impatto ambientale superiore rispetto a quello prodotto con materia prima rinnovabile, come il legno e la carta, a patto che disponga di certificazione forestale. Attraverso gli obiettivi condivisi con il WWF, oggi insieme alle aziende consorziate facciamo passi importanti in termini di sostanza, siamo i primi tra tutte le filiere dei materiali da imballaggio ad avere assunto un impegno concreto di miglioramento nei confronti della salvaguardia dell’ambiente, dalla materia prima, al consumo e al recupero, al fine di contribuire ancor più a sostenere la produzione ortofrutticola italiana nel mondo, la cui competitività passa anche attraverso l’impegno ambientale”.
“Obiettivo del WWF è accrescere le conoscenze e responsabilizzare imprese e stakeholder sui temi della gestione delle foreste e delle certificazioni di riferimento, come l’FSC, nell’ottica di ridurre gli impatti ambientali delle attività produttive e promuovere azioni di conservazione delle risorse forestali – hanno spiegato dal WWF – Riteniamo quindi strategico il coinvolgimento dell’industria del settore carta e in particolare del packaging, con l’adozione di impegni volontari che garantiscano una maggiore tracciabilità e sostenibilità delle filiere e in tal senso è lodevole l’iniziativa di Bestack di farsi promotore all’interno del mercato di tale sensibilità”.