Codice etico sostenibilità Ikea, è italiana la prima azienda premiata

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Dalla prima assegnazione al mondo del Iway Well Developed Supplier Unit emergono i trasporti sostenibili della perugina LC3

Si chiama Iway Well Developed Supplier Unit ed è il titolo che Ikea, il colosso svedese dell’arredamento, riconosce ai propri fornitori quando rientrano nei criteri del codice etico ed ambientale dell’azienda.

Nel mondo dell’autotrasporto la prima società a ricevere il riconoscimento è italiana ed opera a Perugia: si tratta di LC3, che sin dal 2014 ha avviato una partnership con Ikea lavorando proprio sugli aspetti legati alla sostenibilità ambientale.

 

Iway Well Developer Supplier Unit, che cos’è?

Il lungo acronimo IWDSU identifica un titolo che Ikea assegna ai partner “green. Dietro questo termine ormai tanto di moda, si cela il rispetto di un’etica del lavoro basata sui criteri della sostenibilità ambientale.

Etica, sicurezza ed ambiente sono infatti tre capisaldi sui quali Ikea ha costruito la propria fortuna, oltre che la propria immagine, pertanto le aziende collaboratrici sono invitate a sposare una visione definibile come integrata di sviluppo sostenibile.

Ikea definisce dunque una serie di best practices alle quali le aziende fornitrici devono cercare di ottemperare per rientrare nella filiera sostenibile del mobilificio nordico.

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LC3, da Gubbio una visione ecologica dell’autotrasporto 

Tra le scelte che, dal 2014 ad oggi, hanno portato LC3 a venire designata come azienda IWDSU, c’è sicuramente la ricerca costante del minimo impatto ambientale.

Il perseguimento dei criteri imposti da Ikea è passato attraverso l’utilizzo di tecnologie “green” e, nella pratica quotidiana, di mezzi di trasporto ad alimentazione alternativa.

LC3, che ha fatto della missione ambientale il suo modello di business, si è distinta per essere stata il primo operatore in Italia a scegliere il metano liquido (LNG) come carburante per il proprio parco automezzi, contribuendo attivamente a una drastica riduzione degli inquinanti. 

Michele Ambrogi, presidente LC3

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LC3 ha anche messo su strada, sempre per la prima volta in Italia, RevolutioN2, l’innovativo semirimorchio refrigerato ad azoto liquido, a zero emissioni, progettato per garantire il massimo isolamento termico e acustico e quindi anche per limitare al massimo il rumore, minimizzando i disagi per i cittadini nel corso delle operazioni di carico e scarico.

La compagnia umbra è già pronta alla prossima sfida, quella del biometano, prodotto da scarti agricoli o da rifiuti solidi urbani, che può abbattere fino al 95% le emissioni di CO2 rispetto al diesel.

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