Il delivery food flirta con la grande distribuzione

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Dopo due anni di crescita degli ordini digitali, la GDO stringe accordi con il delivery, in crescita a prescindere dalla pandemia

A proposito dell’esplosione del delivery alimentare a partire dal 2019, esistevano due teorie accreditate: una lo vedeva come ‘bolla’ legata esclusivamente alla pandemia, l’altra riconosceva il covid come boost, ma sospettava che, una volta provato, pochi sarebbero tornati indietro.

Chi pensava che la crescita del delivery fosse una bolla destinata a sgonfiarsi si trova, adesso, in netta minoranza di fronte ai numeri; soprattutto, non trova conferme nelle mosse strategiche dei grandi gruppi della GDO, che investe proprio nel delivery e stringe accordi con chi fornisce questo tipo di servizi.

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Il giro d’affari per l’alimentare

Le cifre sono da capogiro: nel 2020, complice determinante la pandemia, la spesa alimentare degli italiani si è spostata online per ben 2,9% miliardi di euro, il +84%.

Il 2021 non ha, ovviamente, seguito la china dell’anno precedente, ma l’allentamento della pandemia e delle restrizioni non ha portato con sé anche l’abitudine di ricorrere al delivery, che ha comunque registrato una crescita.

L’Osservatorio Netcomm del Politecnico di Milano parla di un giro d’affari da 1,4 miliardi euro generato, solo nel 2021, dal comparto grocery, ossia dei prodotti da supermercato, gonfiatosi del 39%.

 

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Un’interesse a doppio filo

Per la GDO si tratta di un’occasione unica: non porsi parallelamente ed isolatamente rispetto al delivery, bensì in sinergia.

Dal punto di vista della grande distribuzione, quindi dei supermercati, questo si traduce nella necessità di compiere investimenti strategici nella digitalizzazione, in modo da rendersi ‘visibili’ ai consumatori attraverso piattaforme ed app per l’eCommerce.

Allo stesso modo, per le società di delivery è fondamentale consolidarsi agli occhi dei consumatori come soggetto ideale per la consegna della spesa: un interesse motivato, visto che la sola Glovo dichiara una crescita della domanda in tal senso del +400%.

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Multicanalità e sostenibilità

Quella che GDO e delivery ricercano è l’offerta di una multi order esperienze, ossia poche piattaforme attraverso le quali il cliente possa scegliere tra il delivery dal supermercato, il last minute e il ristorante.

Si tratta di unificare anche processi di pagamento, semplificando tutto l’iter e velocizzando la consegna, dando così una nuova forma al modo stesso di fare acquisti ed aprendo anche per la GDO un doppio canale fisico-digitale.

Da non trascurare la sostenibilità: come sostiene l’Osservatorio Sostenibilità Nomisma, l’88% degli italiani è diventato più consapevole negli acquisti alimentari da un punto di vista etico ed ecologico, con una ricaduta immediata soprattutto sul packaging.

A tal proposito il delivery ha un punto di forza, ossia il forte utilizzo di imballi leggeri in carta e cartone, nel cui settore del riciclo l’Italia è maturata molto, anticipando addirittura gli obiettivi europei in tal senso.

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