Cerca
Close this search box.

Il futuro dell’imballaggio nell’UE: riuso vs riciclo e l’impatto sulla Logistica italiana

Condividi
Immagine di jcomp su Freepik
Le proposte formulate dalla UE in materia di riuso degli imballaggi rischiano di avere effetti fortemente negativi su quei paesi come l’Italia che hanno puntato sulle tecniche di riciclo.

Negli ultimi anni, la crescente consapevolezza sull’importanza di preservare l’ambiente ha spinto l’UE a esaminare le diverse opzioni per ridurre l’impatto in tal senso degli imballaggi, focalizzandosi principalmente sulle modalità del riuso e del riciclo

Queste scelte possono avere profonde ricadute sul comparto della logistica, poiché implicano cambiamenti nei flussi di approvvigionamento, distribuzione e smaltimento dei materiali d’imballaggio.

È pertanto utile esaminare le posizioni dell’UE e dell’Italia riguardo alle due opzioni sul tappeto analizzando anche le implicazioni potenziali per l’industria della logistica italiana, i risultati ad oggi conseguiti e le sfide e le opportunità che ne derivano. 

Immagine di senivpetro su Freepik
Leggi anche:
Il futuro del packaging tra riuso, riciclo e nuovi regolamenti

 

L’UE e la sfida dell’imballaggio sostenibile

L’Unione Europea, nel suo impegno per uno sviluppo più sostenibile, ha posto l’accento sulla gestione degli imballaggi ponendosi l’ambizioso obiettivo di raggiungere una maggiore sostenibilità nel loro uso. 

La produzione e lo smaltimento di imballaggi rappresentano infatti una fonte significativa di rifiuti e inquinamento ambientale, e l’UE riconosce la necessità di affrontare questa problematica in modo deciso. 

Per farlo, ha presentato il Packaging and Packaging Waste Regulation, (PPWR), che mira, tra l’altro, a ridurre il consumo di plastica vergine, aumentare la percentuale di plastica riciclata.

In relazione ad esso, ha formulato una proposta di regolamento che, all’interno della dialettica da tempo in atto tra gli stati membri sui diversi approcci possibili, promuove il riuso degli imballaggi con l’intento di ridurre la produzione di rifiuti e limitare la quantità di materie prime utilizzate.

In pratica, il regolamento sollecita gli Stati Membri a introdurre dal 1° gennaio 2029 formule di deposito cauzionale e di restituzione per i contenitori in plastica e vetro secondo il sistema Drs (Deposit return system) già attivo in 13 paesi europei, che vanta punte di raccolta d’eccellenza nei paesi nordici come la Germania (98%), la Finlandia (96%), la Norvegia (92%).

Leggi anche:
Imballaggi e sostenibilità: il nuovo dossier è online

 

 

Il caso italiano

In Italia, l’industria dell’imballaggio gioca un ruolo fondamentale in molti settori economici, tra cui l’agroalimentare, il commercio, la farmaceutica e la logistica. I materiali d’imballaggio vengono utilizzati per proteggere e preservare i prodotti lungo tutta la catena di approvvigionamento e distribuzione. 

Da diversi anni l’Italia ha posto in atto politiche e iniziative a sostegno dell’industria del riciclo, puntando su una gestione più efficace dei rifiuti e una maggiore efficienza nell’economia circolare. Ciò nella convinzione che il riciclo consenta di recuperare e riutilizzare le risorse presenti negli imballaggi dismessi, riducendo, al tempo stesso, l’impatto sull’ambiente.

L’industria del riciclo nel nostro Paese, secondo i dati pubblicati da Affari & Finanze, rappresenta un comparto strategico composto da ben 4800 imprese e 236.000 occupati per un valore di 10,5 miliardi di euro.

L’Italia, inoltre, è al primo posto in Europa avendo riciclato il 72% di tutti i rifiuti urbani, speciali contro una media europea del 53%.

Anche per quanto riguarda l’economia circolare, grazie agli investimenti fatti nel tempo, l’Italia, unitamente alla Francia, si distingue con una performance del 19%, ben superiore alla media europea del 12,5%.

Immagine di jcomp su Freepik
Leggi anche:
Industria italiana del Packaging, nel futuro ancora centrale la plastica

 

 

L’impatto del riuso sull’industria della Logistica

Se l’UE dovesse affermare il proprio orientamento verso il riuso degli imballaggi, ciò comporterebbe un cambiamento significativo per l’industria della logistica in Italia. 

Le aziende coinvolte nella produzione e distribuzione dei beni dovrebbero ridisegnare le proprie catene di approvvigionamento per garantire che gli imballaggi impiegati possano essere riutilizzati in modo efficiente e sicuro. Questo potrebbe comportare una maggiore standardizzazione degli imballaggi e la promozione di materiali più resistenti e durevoli.

Risulterebbero a rischio penalizzazione circa 800mila aziende che operano nello specifico comparto con un fatturato che raggiunge i 2mila miliardi l’anno.

Inoltre, il riuso degli imballaggi richiederebbe la messa in atto di sistemi di logistica inversa ben strutturati, che permettano la raccolta, la pulizia, la riparazione e la restituzione degli imballaggi vuoti o dismessi. 

Questo nuovo approccio richiederebbe una stretta collaborazione tra produttori, distributori, distributori e fornitori di servizi logistici, al fine di ottimizzare l’utilizzo degli imballaggi e minimizzare gli sprechi.

Leggi anche:
Packaging, una rivoluzione dal nuovo regolamento UE

 

I vantaggi del riciclo

Puntare, invece, maggiormente sul riciclo degli imballaggi, potrebbe comportare una semplificazione logistica per alcuni produttori. Gli imballaggi dismessi verrebbero inviati a strutture di riciclo, dove sarebbero trasformati in nuove risorse. 

In questo contesto, la logistica avrebbe un ruolo chiave nel garantire il corretto smaltimento degli imballaggi utilizzati, il trasporto efficiente verso i centri di riciclo e la distribuzione dei materiali riciclati verso le aziende che ne hanno bisogno.

Tuttavia, è importante notare che il riciclo efficiente richiede il coinvolgimento di tutte le parti coinvolte, al fine di garantire un flusso agevole di materiali riciclati e il corretto smaltimento dei rifiuti. La logistica svolgerebbe un ruolo critico nella gestione di questa complessa catena di approvvigionamento, per garantire la tracciabilità e la rintracciabilità dei materiali riciclati, riducendo al minimo gli impatti negativi sull’ambiente.

Leggi anche:
Riutilizzo o riciclo? Posizioni contrapposte dal nuovo regolamento UE sugli imballaggi

 

 

Un’opportunità per l’innovazione nella Logistica

Indipendentemente dalla scelta che si affermerà tra riuso e riciclo, l’industria della logistica ha un’opportunità unica per guidare l’innovazione e l’ottimizzazione dei processi. L’adozione di tecnologie avanzate, come l’Internet of Things (IoT), l’intelligenza artificiale e la blockchain, potrebbe migliorare la tracciabilità degli imballaggi, ottimizzare la gestione degli stock e ridurre i costi complessivi.

L’implementazione di sistemi di tracciamento avanzati potrebbe consentire di monitorare l’intero ciclo di vita degli imballaggi, dal loro utilizzo iniziale alla fase di riciclo o riuso. Ciò favorirebbe una gestione più efficiente degli imballaggi e la possibilità di identificare potenziali aree di ottimizzazione. 

Inoltre, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nella logistica potrebbe ottimizzare le rotte di trasporto e migliorare la previsione della domanda, riducendo così gli sprechi e migliorando l’efficienza operativa attraverso una distribuzione più precisa degli imballaggi.

La blockchain, con la sua natura trasparente e sicura, potrebbe aiutare a rintracciare l’origine degli imballaggi e garantire la loro autenticità, evitando così il rischio di contraffazione o di utilizzo di materiali non conformi. L’innovazione tecnologica è fondamentale per affrontare le sfide poste dalla scelta tra riuso e riciclo, consentendo all’industria della logistica di essere all’avanguardia nel garantire una gestione sostenibile degli imballaggi.

 

Ti potrebbero interessare