Due indagini, a firma MSI e Drewry, rivelano l’andamento della domanda di trasporto marittimo e delle tariffe. Intanto le compagnie di navigazione si muovono verso nuove rotte
Volendo cercare dei segnali sull’evoluzione del settore del trasporto marittimo, che è fuor di dubbio che stia vivendo un periodo di cambiamenti significativi, probabilmente lo sguardo andrebbe allargato dai soli scenari mediorientale e mediterraneo a quello del Sud America.
Le dinamiche del mercato, le fluttuazioni delle tariffe e l’evoluzione della domanda stanno plasmando il futuro del settore, ma l’ottica in cui li si guarda è per lo più ‘Occidente centrica’. Un paio di ricerche condotte da due importanti società di consulenza, MSI e Drewry, esaminano le recenti tendenze e proiezioni per il settore del trasporto marittimo, sempre guardando agli equilibri che siamo abituati a considerare incrollabili (l’Asia che produce, Europa e nord America che ordinano e consumano).
Se ne deducono le tendenze della domanda di trasporti merci via mare, oltre che delle tariffe dei noli in stiva, ma il tutto va combinato con le decisioni delle compagnie di navigazione, che come segugi dall’olfatto fino seguono la scia dei flussi commerciali.
Cresce la domanda di trasporto marittimo
Secondo il rapporto mensile di aprile della società di consulenza MSI, la domanda di trasporto marittimo per i container ha mostrato una forte crescita anno su anno nel primo trimestre del 2024.
L’indice globale di throughput di MSI è salito al suo livello più alto in tre anni a febbraio 2024: a trascinare questo andamento nei primi due mesi dell’anno sono state le importazioni statunitensi dall’Asia orientale, che sono cresciute del 30,4% a febbraio. MSI prevede una crescita del 7,5% nel corso dell’intero anno per il commercio tra l’Asia orientale e la costa occidentale degli Stati Uniti, dato che si scontra con l’avvertimento di Xeneta sul limite della crescita globale al 2,5%-3% per il 2024.
Allo stesso modo la crescita del commercio dall’Asia all’Europa ha visto un rimbalzo, che MSI inquadra in una crescita del 4,2% sui 365 giorni, mentre anche le esportazioni dall’Europa agli Stati Uniti sembrano essersi riprese, con la prima crescita (del 7,0%) in un anno registrata a febbraio.
A fare numero ci sono anche i volumi intra-asiatici, che hanno mostrato aumenti del 6,1% nell’ultimo trimestre dell’anno scorso e del 6,5% nel primo di quest’anno.
Le tariffe elevate, sia nei commerci dall’Asia all’Europa, sia nei commerci transpacifici verso est, hanno visto una diminuzione, ma rimangono rispettivamente del 108% e del 120% più alte rispetto ai livelli di dicembre secondo i dati di Xeneta.
Si tratta tuttavia di dati soggetti a forte fluttuazione e condizionati dalla situazione in Medio Oriente, quindi da prendere, come si suol dire, ‘con le pinze’.
Le tariffe del trasporto marittimo secondo Drewry
Drewry, d’altra parte, ha rilevato che le tariffe del trasporto marittimo rimangono appiattite, nonostante una ripresa discretamente forte dei flussi commerciali.
Le tariffe sul transpacifico continuano ad ammorbidirsi e i commerci Asia-Europa mostrano guadagni marginali, ma secondo le analisi di Drewry le tariffe del trasporto marittimo ex-Cina dovrebbero comunque rimanere stabili nelle prossime settimane.
in compenso poco meno di 900.000 teu sono stati trasportati sulle rotte Europa-costa est degli Stati Uniti nei primi tre mesi dell’anno, registrando un aumento del 6,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Gli effetti delle trasformazioni subite dai flussi globali si intuiscono dal database eeSea liner, secondo il quale nei primi tre mesi del 2023 c’erano tra 51 e 53 servizi di linea al mese sul commercio headhaul Europa-costa est del Nord America, mentre da gennaio a marzo di quest’anno ce ne sono stati tra 43 e 45 – con un calo del 15% delle partenze.
Il sequestro della MSC Aries da parte iraniana non ha, invece, ancora influenzato le tariffe. Freightos ha emesso un alert sull’aumento dei costi assicurativi per le spedizioni India/Medio Oriente, mentre i dati sulle tariffe ex-India non sono cambiati.
Allo stesso modo non c’è evidenza di volatilità delle tariffe sulle rotte ex-Asia, dove i prezzi rimangono al di sotto dei picchi di inizio anno. Le tariffe Asia-Nord America sono superiori del 90% rispetto al 2019 per la costa ovest, e del 60% per la costa est.
Il polso delle rotte: MSC istituisce un servizio circolare Asia-Messico
Intanto, la Mediterranean Shipping Company (MSC) ha recentemente annunciato il lancio di un servizio a ciclo continuo tra Cina e Messico.
Si tratta di un servizio che è stato progettato per collegare l’Asia e la costa occidentale del Messico, due regioni di grande importanza strategica nel panorama del commercio globale.
Secondo i dati MSI, le esportazioni dall’Asia al resto del mondo hanno registrato un notevole incremento: in particolare verso l’America Latina (oltre che verso l’Africa, l’Oceania, il Medio Oriente e il subcontinente indiano) in termini del 22-30% nei primi due mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2023.
Le compagnie di shipping non stanno di certo a guardare: il nuovo servizio MSC si prefigge di proprio di offrire una copertura e una frequenza di servizio aumentate tra queste due regioni.
La rotazione completa del servizio include fermate in diverse città chiave: partendo da Qingdao in Cina, il servizio fa scalo a Ningbo e Shanghai, sempre in Cina, a Busan in Corea del Sud, prima di attraversare l’Oceano Pacifico per raggiungere Manzanillo e Lazaro Cardenas in Messico. Da lì, la rotazione torna a Qingdao, completando così il ciclo.
Il viaggio inaugurale del servizio è previsto per il 15 maggio.