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Industria delle spedizioni navali: prospettive di netta crescita rispetto ai trend decennali

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Il recente Shipping Review & Outlook di Clarkson’s Shipping Intelligence Network rivela un mercato in crescita, con un indice ClarkSea che supera il trend decennale del 35%

A dispetto degli sconvolgimenti degli equilibri mondiali, l’industria dello Shipping starebbe vivendo un periodo di prosperità senza precedenti. 

Se già durante la pandemia le enormi difficoltà logistiche su scala globale hanno ripagato le grandi compagnie di spedizioni con profitti notevoli, anche le instabilità belliche condizionano i ritorni dell’industria marittima delle spedizioni.

Secondo il recente Shipping Review & Outlook del Clarkson’s Shipping Intelligence Network, l’indice ClarkSea – uno degli indicatori chiave del settore – ha raggiunto una media di $24.000 al giorno durante il primo trimestre, superando del 35% il trend decennale precedente.

Crescita del commercio marittimo 

Nonostante l’incertezza economica globale, il commercio marittimo ha mostrato una resilienza notevole. Nel 2023, i volumi di merci spedite sono cresciuti del 3%, raggiungendo 12,4 miliardi di tonnellate – una crescita guidata in gran parte dal commercio cinese. 

Le prospettive non parlano però di arretramenti, malgradi l’inflazione globale: per il 2024, si prevede infatti una crescita ulteriore del 2%.

Il Canale di Panama ‘a secco’

Ad aver avuto un impatto significativo sul commercio globale sono state anche le restrizioni ai transiti – dovute ai bassi livelli dell’acqua – attraverso il Canale di Panama, da cui passa il 2,5% del commercio globale. 

I transiti di tonnellate sono diminuiti di un terzo e si stima che le deviazioni stiano generando oggi una domanda aggiuntiva globale di navi del 3%, equivalente a un intero anno di crescita del commercio tipica. Questa percentuale aumenta all’11% se si prende in considerazione il solo settore dei container.

Mercati delle petroliere e dei container 

I mercati delle petroliere e dei container hanno mostrato una forza notevole. Per quanto riguarda e prime, si stratta di mercati che rimangono stretti, con guadagni medi maggiori a $40,000 al giorno dovuto al supporto dato dalla bassa crescita della flotta e dai flussi commerciali a lungo raggio legati alla Russia; anche la crisi del Mar Rosso ha provocato un picco del mercato delle petroliere nel primo trimestre.  

C’è stato un reimpasto delle rotte, anche in questo caso, per via degli embarghi alle esportazioni di greggio russo, cui è corrisposto un aumento della richiesta da parte di nazioni emergenti (nelle cui acque navigano più liberamente navi ‘a fine carriera’).

Nel frattempo, i mercati dei container hanno visto sia un aumento delle tariffe spot, sia delle tariffe di noleggio. l reindirizzamenti dal Mar Rosso hanno, per il momento, sollevato i mercati dei container da minimi sovraforniti, con tariffe spot doppie rispetto ai livelli di inizio dicembre e con guadagni più graduali nelle tariffe di noleggio (in aumento del 37% rispetto a inizio dicembre).

Prospettive future: cantieristica e transizione ecologica

Guardando al futuro, l’industria dello Shipping sembra essere in una posizione forte: di fatto, gode di un forte cashflow. Dopo un 2023 debole, i bulkers stanno vedendo un inizio dell’anno forte, tra volumi di carico solidi e ordini di nuove costruzioni limitati. 

Le tariffe del GPL si sono poi corrette dopo aver raggiunto i massimi storici nel 2023 ma rimangono “sane”, mentre le tariffe del GNL sono stagionalmente più tranquille grazie alle consegne di nuove costruzioni. 

Continuano le restrizioni sul lato dell’offerta dal punto di vista della fornitura di nuove navi, in alcuni settori si registra un ordine di acquisto moderato, ma disomogeneo: la crescita complessiva della flotta globale è comunque prevista del ~3% nel 2024.

È diminuita anche la capacità produttiva dei cantieri navali del ~35% negli anni 2010 e ora si sta espandendo prevalentemente in Cina, con una disponibilità di slot molto stretta e prezzi aumentati del 40% dal 2020.

Infine, il capitolo della transizione verde del trasporto marittimo, che rimane al centro dell’attenzione con il trasporto marittimo che rappresenta l’1,9% delle emissioni globali di GHG su base ‘well to wake’. È facile prevedere un significativo rinnovo della flotta nei prossimi anni, di pari passo con il suo invecchiamento.

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