L’avanzamento della digitalizzazione nel settore del procurement ha suscitato grandi aspettative di miglioramenti significativi, eppure i risultati finora ottenuti e sondati da svariate ricerche rivelano un gap notevole.
Dalle lacune nella raccolta dei dati alla sottoutilizzazione delle informazioni disponibili, molte società logistiche si trovano a fronteggiare una sfida nella sfida per la piena realizzazione dei tanto sbandierati vantaggi portati dalla digitalizzazione.
Il dato mancante
Una ricerca condotta da Harvard Business Review Analytic Services ha rivelato che solo il 54% delle organizzazioni raccoglie dati totali di spesa. Quella che può apparire come un’informazione di dettaglio è invece fondamentale, in quanto svela un errato approccio in termini di visione: questo deficit impedisce, infatti, una prospettiva completa delle operazioni di procurement e ostacola il raggiungimento degli obiettivi desiderati.
Senza dati dettagliati e affidabili, le decisioni legate al procurement rimangono limitate, compromettendo la capacità delle aziende di massimizzare l’efficienza e ridurre i costi.
Si tratta di un problema diffuso, almeno nella metà delle aziende, stando ai dati della ricerca.
La visione strategica
Da uno studio di Deloitte, invece, emerge che i team di procurement di alto livello, quelli che fanno progressi significativi nella transizione verso operazioni di procurement digitali, stanno ottenendo il massimo valore da analisi avanzate e dalla visibilità dei dati.
Questo solleva interrogativi su quanto le organizzazioni stiano davvero sfruttando il potenziale strategico della digitalizzazione.
Le dashboard di analisi del procurement diventano infatti cruciali per ottenere una panoramica in tempo reale degli acquisti, permettendo decisioni più informate e una gestione più attiva delle risorse.
L’Intelligenza Artificiale cosa può fare?
Gartner ha più volte sottolineato che gli investimenti attuali sono spesso concentrati su tecnologie di base, lasciando un vuoto nell’adozione di tecnologie avanzate dedicate all’analisi dei dati.
L’Intelligenza Artificiale potrebbe essere la chiave per colmare questa lacuna, spingendo la digitalizzazione a livelli più avanzati. L’IA offre la capacità di analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, individuando modelli e tendenze che altrimenti sfuggirebbero, e portando, quindi, a decisioni più precise e tempestive.
Prospettive di trasformazione
La prospettiva di trasformazione attraverso l’utilizzo dell’IA è affascinante. Dalla previsione delle spese alla gestione predittiva dei fornitori, l’IA potrebbe cambiare radicalmente la dinamica del procurement, consentendo decisioni più veloci e basate su dati più accurati.
L’introduzione di strumenti predittivi permette di anticipare le esigenze di approvvigionamento, riducendo gli sprechi e ottimizzando i processi decisionali.
Automazione per l’efficienza
L’automazione attraverso l’IA può rivoluzionare i processi di procurement, identificando alternative economiche, semplificando gare d’appalto e ottimizzando la conciliazione. Boston Consulting Group sottolinea come l’IA possa eliminare ruoli ridondanti, liberando tempo per compiti di maggiore valore. L’automazione non solo accelera i processi, ma contribuisce a una gestione più intelligente delle risorse, concentrandole su attività ad alto valore aggiunto.
Guardando al futuro
Mentre il gap digitale nel procurement delude le aspettative, l’adozione di tecnologie all’avanguardia come l’IA offre un percorso di riscatto. Superare le sfide attuali significa investire in tecnologie avanzate e abbracciare l’innovazione, affinché la digitalizzazione possa finalmente realizzare il suo potenziale nel trasformare il modo in cui le organizzazioni affrontano il procurement.
In un panorama in cui la digitalizzazione è diventata cruciale, è anacronistico non esplorare le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale, a prescindere dall’esigenza di colmare il gap digitale, portando il procurement a un nuovo livello di efficienza e successo strategico.
