La pandemia ha reso l’eCommerce e i rapporti di lavoro digitalizzati centrali per l’operatività di grandi, piccole, medie imprese e anche micro-imprese: è dunque imprescindibile, per rimanere sui mercati globali e non, affrettare il passaggio al digitale.
Uno dei più forti sostenitori di questa tesi è il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che a fine agosto ha ancora ribadito il concetto intervenendo all’assemblea di Federalimentare ‘Made in Italy alimentare: la ripartenza comincia da qui’.
Il punto focale sul quale il Ministro vuole richiamare l’attenzione è la presenza delle nostre aziende e dei nostri Marchi nel mondo digitale, vero treno da non farsi sfuggire per mantenere una posizione centrale e difendere il Made in Italy.
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Marketplace internazionali per i brand tricolori
L’inserimento dei prodotti italiani nei marketplace internazionali è vitale: per questa ragione la Farnesina ha istituito una collaborazione con Ice-Agenzia proprio per dialogare con le diverse piattaforme – recenti gli accordi con Alibaba e Amazon – al fine di far guadagnare spazi e visibilità ai brand di casa nostra.
Sono circa 3.500 le aziende che hanno usufruito di questo supporto, mentre al 700 stanno per andare online.
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30 milioni di euro anche per micro-imprese e consorzi
Per non lasciare indietro nessuno, Di Maio ha annunciato che prossimamente sarà emanato un bando rivolto a micro-imprese, reti e consorzi tra piccole aziende: la platea cui si rivolgerà dovrebbe interessare circa 7mila operatori.
Si parla di uno stanziamento da 30 milioni di Euro, che dovrebbero arrivare dal Fondo 394/81 e dal suo potenziamento finanziario per coprire tutto il 2021.
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Nel mirino anche export e internalizzazione
Mentre queste dotazioni finanziarie dovrebbero dare i loro frutti nel campo della digitalizzazione, che in Italia ha un enorme potenziale se si pensa che solo l’1,7% del totale delle vendite di un settore come l’agroalimentare avviene tramite canale digitale, anche l’export chiede il suo impegno.
A tal proposito, il Ministro ha parlato di un quadro pluriennale di sostegno sia all’export che all’internalizzazione.
Tali misure dovranno fare da contraltare per il settore privato a quanto il Recovery Fund rappresenterà per la spinta alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.