Quick-commerce: la sfida della redditività

Condividi
Le startup di consegna rapida alla prova dell’EBIT

Fiorite in gran numero per coprire l’enorme domanda di consegne last mile a domicilio, le startup che offrono tempi di consegna entro i 15 minuti – che costituiscono il mondo del quick-commerce – sono molteplici.

Molte operano su diversi mercati nazionali ed apparentemente continuano ad espandersi.

Eppure molte di loro hanno una sfida ben più grande dei tempi del servizio da conseguire: si tratta della redditività, che al momento sfugge loro per una serie di motivazioni.

Leggi anche:
Filosofia ‘design for supply chain’ e innovazione come obiettivo: adattarsi alla nuova normalità

 

Obiettivo EBIT al 4%

Avere un EBIT almeno tra il 4% ed il 6% dovrebbe essere l’obiettivo per queste startup del commercio rapido o quick-commerce, solo che con gli standard attuali non gli è possibile raggiungerlo.

Secondo la società di consulenza Bain & Company, occorre infatti superare la soglia delle 1500 consegne al giorno, con ordini in media del valore di 30 euro.

Con l’attuale modello di business di queste aziende sarebbe dunque necessario moltiplicare il volume per quattro e raddoppiare la dimensione del carrello.

Leggi anche:
Il distributore automatico a domicilio: come eCommerce e retail cambiano la logistica

 

I fattori critici 

La redditività non sarà facile da ottenere per queste startup: gli ostacoli sono infatti di varia natura.

Intanto si tratta di un mercato che richiede grandi investimenti nel marketing per attrarre clienti, cosa cui esse non possono fare a meno, dato che avere sempre più clienti e ad un ritmo di affiliazione superiore alla concorrenza è alla base della loro sopravvivenza.

Inoltre le startup del quick-commerce sono obbligate a concentrarsi sulla penetrazione nei singoli mercati, cercando di espandere il proprio servizio per raggiungere la tanto agognata economia di scala, proprio quella che manca loro per raggiungere la redditività.

Leggi anche:
Blockchain per l’import-export: migliorare l’efficienza del commercio

 

Le mosse

È dunque scontato attendersi che nel prossimo futuro il mondo delle startup del quick-commerce si rimescoli più volte: fusioni tra piattaforme, l’espansione dei servizi a rami più tradizionali del commercio di prossimità e non solo, l’arrivo in regioni differenti da quelle di lancio, sono tutte strade che queste società cercheranno di percorrere per trovare una stabilità che garantisca loro di non essere delle meteore.

Ti potrebbero interessare