Supply Chain automotive e ripresa: la strategia door-to-door

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Per essere pronti alla ripresa, c’è chi ha accumulato forniture ad hoc. È il caso di GEFCO per l’industria automotive

Il lock down ha colpito duro in tutta Europa ancor prima che arrivasse sul nostro territorio: in Cina, infatti, quel che noi stiamo vivendo è stato passato con due mesi di anticipo. Già in tempi non sospetti c’era chi si domandava come evitare il blocco delle forniture ad alcune industrie pesanti europee, fortemente legate ai rifornimenti da Oriente.

È il caso del settore automotive, uno dei comparti strategici dell’economia UE ed uno di quelli che dai lock down avrebbe potuto – ed in effetti sta – riportare danni ingentissimi.

Una sorta di “soluzione door-to-door” è la risposta attuata da GEFCO, uno degli operatori mondiali della logistica dedicata al settore. Ma che cosa ha voluto dire, in pratica?

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Automotive: logistica door-to-door

La strategia adottata da GEFCO, che, tanto per dare una scala del suo operato, è presente in 47 Paesi, con 15mila addetti che servono circa 300 destinazioni nel mondo, ha riguardato prima di tutto l’aggiramento del blocco totale in Cina.

All’industria automobilistica di casa nostra servono infatti moltissimi pezzi di ricambio che arrivano da fornitori asiatici, i primi ad essere travolti dal congelamento del lock down.

GEFCO ha dunque avviato una procedura di raccolta door-to-door in Cina, andando di azienda in azienda – per lo più piccole realtà situate nell’interno remoto del Paese – e occupandosi del trasbordo via camion dei componenti disponibili a magazzino.

Destinazione, gli aeroporti: prima quelli cinesi, poi quelli europei. Qui è scattata una seconda operazione, con l’organizzazione di voli charter per il solo trasporto dei pezzi, ovviando alla sospensione dei normali voli di linea sfruttati per stivare le merci.

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8 voli charter per 750 tonnellate di pezzi di ricambio

Lo scopo di questo enorme sforzo era evitare la paralisi completa della filiera automotive e la possibilità di ripartire alla svelta una volta superata l’emergenza.

Dunque i componenti con maggior richiesta sono stati subito spediti per via aerea da Shanghai agli aeroporti francesi di Vatry e Parigi Charles de Gaulle. Nel frattempo – stiamo parlando delle scorse settimane – è subentrata la decisione di fermare la produzione anche negli stabilimenti europei e GEFCO ha deciso di stoccare le tonnellate di merce destinata al settore automotive nei magazzini degli aeroporti.

Questa volta lo stop è stato sfruttato per avvantaggiarsi in vista della ripresa: i componenti, per la maggior parte turbocompressori, pistoni, pannelli di controllo, porte e modanature, sono stati portati negli aeroporti locali alle porte degli stabilimenti, di comodo da essere rapidamente fruibili alla ripartenza.

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Tutto pronto per la ripresa dell’automotive

Le forniture di ricambio sono dunque pronte sui blocchi di partenza, in quanto GEFCO ha effettuato lo sdoganamento, fornito la documentazione necessaria e pensato soluzioni pallettizzate rapide ed efficienti per le fabbriche europee.

L’azienda ha inoltre trasportato oltre 2 milioni di mascherine per garantire la sicurezza e la salute dei dipendenti una volta che gli stabilimenti torneranno operativi.

 

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