Supply Chain del Food: l’importanza dei sensori di freschezza

Condividi
L’utilizzo dei sensori di freschezza alimentare sta trasformando le dinamiche delle catene di approvvigionamento, riducendo lo spreco e migliorando l’efficienza complessiva

La filiera alimentare e soprattutto la supply chain che ne deriva stanno rincorrendo la massimizzazione dell’efficienza: fin qui, niente di nuovo sotto al sole, dato che è il mantra di qualsiasi settore produttivo.

Tuttavia, si stanno concentrando gli forzi su di un passaggio particolare della catena, vale a dire l’etichettatura e l’utilizzo di sensori per determinare la freschezza degli alimenti.

L’etichettatura delle date sui prodotti alimentari, indicate come termini entro i quali consumare un prodotto (“da consumarsi preferibilmente entro”, “da consumarsi entro”) spesso genera confusione e porta allo spreco di cibo: stando ai dati della non-profit ReFED, ogni anno, negli Stati Uniti, ben il 38% degli alimenti, pari a 80 milioni di tonnellate, viene sprecato

Questo problema sta spingendo aziende, ricercatori e startup a esplorare soluzioni innovative per garantire una migliore gestione della freschezza dei prodotti alimentari.

Leggi anche:
L’uso di Big Data e IoT per migliorare l’efficienza nella catena di approvvigionamento alimentare

 

 

La ricerca di un nuovo sistema di etichettatura

Il sistema di etichettatura delle date attuale sta dunque lentamente cedendo il passo a nuovi approcci. L’attuale varietà di etichette come “da consumarsi preferibilmente entro”, “da consumarsi entro” e “scadenza” sta generando confusione. In risposta a questa sfida, vari paesi e organizzazioni stanno cercando di introdurre un nuovo sistema di etichettatura delle date.

Le etichette di scadenza attuali non considerano infatti le condizioni di stoccaggio e di trasporto del cibo, con un approccio che non tiene conto delle variazioni che possono intercorrere nelle condizioni di conservazione.

Per farlo, la variabile determinante è data dall’impiego di nuovi sistemi che determinino la reale freschezza di un alimento nel dato momento, 

 

I sensori di freschezza

L’introduzione dei sensori di freschezza alimentare sta rivoluzionando le catene di approvvigionamento. 

Questi sensori, basati su inchiostri, sensori di pH, idrogel e altre tecnologie, permettono di monitorare lo stato di un prodotto lungo l’intera catena di fornitura, fino ai consumatori finali. Il loro scopo è evitare che cibo ancora commestibile venga scartato in modo erroneo.

Uno dei metodi innovativi utilizzati per monitorare la freschezza è l’uso di sensori che cambiano colore qualora vi sia un deterioramento del cibo. Ad esempio, un gruppo di ricerca ha sviluppato un sensore che reagisce ai cambiamenti chimici nei pesci e nella carne, segnalando il deterioramento attraverso un cambiamento di colore su un’etichetta posta all’interno dell’imballaggio.

Leggi anche:
Ridurre lo spreco alimentare con la gestione delle scorte e la previsione delle SKU

 

 

Adattare le filiere per ridurre gli sprechi

L’integrazione dei sensori nelle confezioni è una sfida tecnica e di costo. L’uso di etichette a inchiostro elettronico o sensori di pH richiede adattamenti nelle linee di produzione, un processo che può comportare aggravi economici significativi. Tuttavia, questa integrazione è cruciale per garantire l’accuratezza dei dati.

I sensori di freschezza si sono dimostrati particolarmente utili nei settori della carne, del pollame e dei latticini, dove gli alimenti sono costosi e richiedono un’attenzione particolare. La precisione nella valutazione della freschezza di questi prodotti può ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza delle catene di approvvigionamento.

Food photo created by prostooleh – www.freepik.com
Leggi anche:
Food Supply Chain: il nuovo dossier di Logistica è online

 

 

Implementazione su larga scala: le sfide

Sebbene i sensori di freschezza promettano miglioramenti significativi, come anticipato, l’implementazione su larga scala richiede tempo e risorse. Molti di questi sensori sono ancora in fase di ricerca e sviluppo, e garantirne la stabilità, l’efficienza e la redditività su vasta scala non è questione da poco.

Una loro adozione diffusa potrebbe però ridurre lo spreco alimentare, migliorare la redditività delle aziende e contribuire a un approvvigionamento alimentare più sostenibile. 

Tuttavia, ci vorrà tempo per affrontare le sfide regolamentari e costruire la fiducia dei consumatori nei nuovi sistemi di etichettatura.

 

Ti potrebbero interessare