Trasporto su ferro e via mare: l’integrazione perfetta per gestire una logistica più efficiente

Condividi
Le grandi aziende di logistica tendono a percorrere sempre con maggior decisione la strada di integrare il trasporto via mare con quello su rotaia, in modo da dare continuità ai collegamenti e sfruttare le sinergie per ampliare l’offerta di servizi

Non è un caso se il primo armatore al mondo, la Mediterranean Shipping Company (Msc), nell’arco dell’ultimo anno ha mostrato interesse per altre forme di trasporto, sia passeggeri che merci, con l’obiettivo di ampliare la propria offerta.

Decantata infatti la delusione per l’imprevista chiusura del dossier Ita, che avrebbe aperto un importante varco in partnership con Lufthansa verso il trasporto aereo, funzionale sia all’attività crocieristica del Gruppo, sia alla sua vocazione di operatore globale nella movimentazione di container, Msc oggi ha rivolto il suo sguardo verso una nuova opportunità di mercato costituito dall’operatore ferroviario Italo-Ntv.

Anche in questa occasione l’obiettivo sarebbe quello di espandere i propri investimenti nel settore della logistica oltre che nel trasporto passeggeri, sfruttando anche il vantaggio dell’alta velocità, verso i porti italiani di imbarco per le proprie crociere.

Leggi anche:
Cargo aereo: MSC annuncia l’avvio di MSC Air Cargo all’inizio del 2023
MSC e l’interesse per Ita: creare un ecosistema logistico

Una strategia consolidata

L’ingresso di Msc nella gestione di Italo, secondo la maggior parte degli operatori, non si limiterà unicamente allo sviluppo della linea trasporto passeggeri ma toccherà inevitabilmente il business del trasporto merci dove, il poter disporre di efficienti trasporti su rotaia, fa indubbiamente la differenza.

Msc potrebbe infatti sfruttare le sinergie con Medway che, al momento, costituisce il vettore ferroviario di sua proprietà, grandemente sviluppatosi nel corso degli anni grazie alla capacità di saper leggere le evoluzioni del settore e la tenacia nel perseguire obiettivi di controllo dei fattori che possono influenzare il mercato.

A riconferma di ciò, Msc è passata dall’utilizzo di un terzista come la Sogemar del gruppo Contship a cui era affidata l’organizzazione dei treni necessari all’attività della compagnia, fino a diventare un’azienda autonoma con propria struttura e mezzi.

Un’operazione analoga è stata compiuta, seppur parzialmente, anche con l’autotrasporto passando dall’impiego di terzisti alla costituzione di una flotta di mezzi di proprietà.

Nel caso dell’attenzione riservata ad Italo, si ipotizza la costituzione di una società ad hoc tra l’attuale proprietario di maggioranza Global Infrastructure Partners (Gip) e la stessa Msc per la gestione.

 

Leggi anche:
Ita Airways: esclusa, a sorpresa, la cordata MSC-Lufthansa a favore del fondo americano Certares

 

Un solido partner

Gip, uno dei più grandi fondi statunitensi al mondo nel settore delle infrastrutture, ha le carte in regola per essere, in quanto a struttura, alleanze e disponibilità di uomini e mezzi, un partner solido e di qualità per Msc.

In particolare, Gip è azionista di minoranza della Terminal Investment Limited che controlla 40 porti al mondo dove il Gruppo Msc opera o ha interessi, oltre a essere azionista della Pacific National che è il maggiore operatore logistico australiano su ferro con oltre 570 locomotori di proprietà. 

Senza contare che detiene anche partecipazioni in diversi aeroporti, tra cui il Vinci in Francia e Gatwick a Londra.

A rendere più forte il rapporto tra Msc e Gip, vi è anche la collaborazione instaurata per rilevare il 30% di Rimorchiatori Mediterranei attualmente nelle disponibilità di Deutsche Bank , la cui acquisizione porterebbe ad allargare ulteriormente, da parte del Gruppo guidato da Gianluigi Aponte, l’offerta logistica anche ai servizi portuali.

Ti potrebbero interessare