UK, picco negativo dell’economia nei primi tre mesi del 2020

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Il PIL britannico cade di oltre 10 punti percentuali, segnando un rallentamento che in molti settori non si registrava da decenni

Gli effetti della pandemia da COVID-19 sull’economia, si sa, sono pesanti tanto quanto quelli sui bilanci sanitari, con ripercussioni simili a quelli che comporta un conflitto. 

A fare i conti, adesso, sono i britannici, che dopo aver intrapreso la strada del lockdown in ritardo rispetto ad altre realtà stanno vivendo uno strascico prolungato della pandemia.

Sprofondano tutti i settori dell’economia UK

Cadute record sono state registrate in tutti i settori. Aprile 2020 ha rappresentato il peggior mese nell’economia britannica di sempre, con una contrazione pari al 25% rispetto a Febbraio 2020 e diversi comparti manifatturieri ed industriali che hanno registrato perdite che non si vedevano da quasi mezzo secolo.

È stato così per le costruzioni, giù del 18,2%, peggior risultato in un mese dal 2010, per la manifattura, scesa del 10,5%, peggio andò solo nel 1968, e per il settore dei servizi, crollato del 9,9%, come non accadeva dal 1997.

Durante la crisi del 2008 il calo fu minore

Ad impressionare è anche un altro dato fornito dal paragone con la crisi del 2008, durante la quale la diminuzione più forte del PIL in un singolo quarto dell’anno non superò il 2,1%.

In pratica la pandemia ha surclassato tutte le precedenti crisi economiche, soprattutto per la sua natura sistemica, che ha paralizzato ogni settore, dall’educazione all’industria dell’auto, all’import-export.

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