Veicoli autonomi nell’intralogistica: sono il futuro?

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L’automatizzazione nell’ambito dell’intralogistica è ormai diventata una delle condizioni essenziali per migliorare efficienza e affidabilità grazie anche al crescente contributo dei mezzi senza conducente

Lo sviluppo dei veicoli a guida automatizzata (AGV) e dei robot mobili autonomi (AMR), ha beneficiato negli ultimi anni di un considerevole impulso sul piano sia della definizione ottimale dell’hardware di prodotto che di quello, ancora più importante, del software di gestione e controllo.

Il ricorso a massicce attività di R&D, da parte non solo dei grandi player del settore ma anche di una molteplicità di società e start-up che hanno, a ragione, valutato le grandi potenzialità di un mercato destinato a caratterizzare, in tempi relativamente brevi, l’intero comparto della movimentazione logistica, sta dando vita a molte innovazioni tecnologiche che ne possono accelerare la diffusione.

I veicoli a guida automatizzata, infatti, così come i robot mobili autonomi, offrono un contributo alle attività di intralogistica, in generale, e di magazzino, in particolare, che sta diventando indispensabile per la loro capacità di trasportare materiali e merci e per la gestione di tutte le attività di prelievo e carico.

L’utilizzo di mezzi automatizzati senza conducente, infatti, assicura, unitamente a maggiore efficienza ed affidabilità, una sensibile riduzione degli errori possibili con attività altrimenti affidate alla manualità dell’operatore e dipendenti dalla sua efficienza

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Gli utilizzi più frequenti

Gli AGV svolgono quindi un ruolo fondamentale nell’automatizzazione dei sistemi logistici consentendo l’ottimizzazione dei processi e contribuendo ad aumentare la capacità di movimentazione di merci e materiali. 

Essi, inoltre, assicurano maggior flessibilità e reattività all’intero sistema di gestione del magazzino con cui interagiscono costantemente ricevendo le indicazioni relative alle operazioni da compiere.

Un carrello a guida autonoma, ad esempio, in questo modo, è in grado di muoversi all’interno delle corsie del magazzino confrontando la sua topografia specifica, che è stata pre-caricata, con le attività da eseguire, passo dopo passo, e seguendo un percorso che va dal rilevamento della posizione in cui si trova sino alla postazione d’arrivo. 

L’operatore è così sgravato da compiti strettamente operativi e può più utilmente concentrarsi nel controllo delle fasi più critiche.

Completata ogni singola operazione, i dati vengono inviati al sistema di gestione del magazzino per aggiornare costantemente il quadro dei prelievi o dei depositi, misurarne l’avanzamento e prevenire eventuali errori nelle operazioni.

I tipici scenari in cui vengono utilizzati i mezzi di trasporto automatizzati riguardano la movimentazione di merci in entrata ed in uscita, operazioni di pick up e di stoccaggio, carico e scarico dai camion, trasporto materiali alla produzione o al montaggio.

 

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Un’interfaccia uniforme

La specificità del mercato, ancora relativamente giovane, lo configura come mercato di nicchia anche se in rapida evoluzione per la quantità di soluzioni, sia hardware che software proposte anche con il rischio di generare un po’ di confusione.

È importante, infatti, individuare le soluzioni che meglio si coniugano con la specifica situazione aziendale senza perdere di vista il ritorno dell’investimento.

Per passare, però, da un mercato di nicchia ad uno più propriamente di massa, occorre superare i limiti della situazione odierna in cui i veicoli a guida automatizzata proposti risultano compatibili solo con il software di gestione del produttore e, nel caso il cliente disponesse di una flotta con prodotti di più fornitori e marchi, si possono verificare vari problemi di incompatibilità e di interoperabilità. Cosa, questa, che frena l’effettiva crescita del mercato.

Dalla collaborazione tra l’Associazione tedesca dell’industria automobilistica (VDA) e il Materials handling and intralogistics (VDMA) è nato il progetto VDA 5050 rivolto a tutti i produttori di AGV e di AMR.

In definitiva, VDA 5050 è un interfaccia standardizzata creata per controllare e coordinare i mezzi a guida automatizzata indipendentemente dal tipo di veicolo o dal particolare produttore, garantendone la comunicazione 

La sua definizione, al momento ancora parziale ma con risultati già molto promettenti, può rappresentare una svolta importante sul piano della maggior diffusione dei sistemi di movimentazione automatizzati, coinvolgendo un numero progressivamente più ampio di aziende che dispongono di flotte composte da veicoli da trasporto senza conducente, eterogenei per tipologia e produttore.

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