Veicoli pesanti: dal diesel all’elettrico il passo è breve

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Nello scenario dei trasporti, il traffico di mezzi pesanti e la logistica rappresentano fattori altamente critici in quanto incidono in modo significativo sulle emissioni inquinanti contribuendo al deterioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente in genere. A tale proposito si tenga presente che le motorizzazioni maggiormente utilizzate da questi mezzi sono propulsori diesel che, anche se sono stati oggetto di miglioramenti tecnologici per limitarne le emissioni, rimangono responsabili di larga parte degli inquinanti […]

Nello scenario dei trasporti, il traffico di mezzi pesanti e la logistica rappresentano fattori altamente critici in quanto incidono in modo significativo sulle emissioni inquinanti contribuendo al deterioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente in genere.

A tale proposito si tenga presente che le motorizzazioni maggiormente utilizzate da questi mezzi sono propulsori diesel che, per quanto negli ultimi anni siano stati oggetto di miglioramenti tecnologici per limitarne le emissioni, rimangono responsabili di larga parte degli inquinanti.

Si stima, infatti, che il comparto del trasporto comprendente camion e autobus, sia responsabile di circa il 25% delle emissioni di CO2 attribuito al trasporto su strada nell’intera Unione Europea. 

Una dato che pone l’urgenza di interventi che inducano il mondo del trasporto e della logistica almeno al rispetto degli standard sulle emissioni di CO2 emanati fin dal 2018 dalla Commissione Europea.  

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La soluzione elettrica

Un drastico abbassamento delle emissioni inquinanti può essere perseguito dall’introduzione di nuovi veicoli pesanti a trazione elettrica. 

Sebbene le presentazioni di modelli elettrici si susseguano e quasi tutte le maggiori case produttive stiano costruendo gamme in tal senso, i prezzi di listino risultano perlopiù abbastanza elevati ed ancora molti paesi, tra cui l’Italia, non hanno adottato una reale politica di promozione economica e di incentivi all’acquisto.

Oltre a ciò, l’autonomia dei mezzi risulta ancora piuttosto bassa e non completamente adeguata ai lunghi percorsi che sono richiesti. 

Un altro elemento di resistenza risiede poi nell’insufficiente numero di di stazioni di ricarica presenti sulle strade e autostrade della Comunità Europea.

Malgrado ciò sia la tecnologia che buona parte delle istituzioni lavora per ridurre i tempi necessari al cambiamento.

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Il Kit di elettrificazione del diesel 

Fanno il loro ingresso sul mercato, nel frattempo, innovative soluzioni che testimoniano il positivo coinvolgimento di alcuni costruttori nel mettere a punto proposte alternative di non poco interesse. 

L’attenzione è rivolta ai motori diesel esistenti per i quali viene proposto dall’azienda tedesca Peeper Motion, che produce sia camion che autobus elettrici, in analogia con quanto accade nel settore delle automobili, un kit di elettrificazione chiamato Etrofit.

Questo nuovo sistema di trasmissione modulare è particolarmente flessibile, si adatta a diversi tipi di veicoli e può essere montato su mezzi diesel usati o nuovi durante l’assemblaggio.

Il vantaggio offerto è quello di ridurre i costi dell’elettromobilità rispetto ai nuovi veicoli ed accelerare la transizione verso un trasporto privo di emissioni.

Oltre alla soluzione con alimentazione con pacco batteria modulare agli ioni di litio basato su NMC (nickel manganese cobalto), è in corso lo sviluppo di una versione con celle a combustibile alimentate ad idrogeno capace di maggiore autonomia.

La via del kit di riqualificazione elettrica per mezzi pesanti viene perseguita anche in Italia, dove però la norma legislativa escludeva i mezzi della categoria N2 e N3 che sono stati oggetto recente di uno specifico emendamento al decreto sostegni.

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