Verso una navigazione ‘più blu’: tecnologie per la sicurezza dell’ammoniaca

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Innovazione e regolamentazione navigano insieme per implementare motorizzazioni navali alimentate ad ammoniaca

Il settore marittimo, che trasporta circa il 90% dei beni commerciali, si trova a un bivio ambientale. 

Con emissioni di gas serra che toccano il 3% globale, la decarbonizzazione è diventata una priorità ineludibile.

Tra le vie più percorribili sta prendendo piede da anni l’alimentazione ad ammoniaca per il settore marittimo, che sta raggiungendo una maturità tecnologica che è però ancora in cerca di uno standard di sicurezza condivisa.

Regolamentazioni MARPOL e IMO 

Le normative MARPOL (Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell’Inquinamento causato da Navi) definiscono aree di controllo delle emissioni (ECA) con limiti stringenti, mentre l’IMO punta a una riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2030. Queste regolamentazioni sono vitali per guidare il settore verso pratiche più sostenibili.

L’ammoniaca (NH3) emerge come combustibile alternativo pulito, capace di ridurre l’impatto ambientale senza emettere CO2 durante la combustione. Tuttavia, la sua tossicità richiede tecnologie di pompaggio avanzate e sicure.

Ammoniaca: tecnologia e sicurezza 

Una delle soluzioni pare essere il ricorso a macchinari per l’iniezione dell’ammoniaca come le pompe a membrana ad alta pressione, che diversi produttori sviluppano ed offrono: esse rappresentano una soluzione tecnologica valida per gestire l’ammoniaca liquida. Ad esempio, la loro ermeticità e sicurezza operativa sono essenziali per prevenire fughe di NH3 e garantire la sicurezza a bordo.

La costruzione di navi da carico alimentate ad ammoniaca è in aumento ed è prevista l’anticipazione di un aumento dell’uso del combustibile al 2030; dunque, il settore marittimo si sta muovendo verso un futuro più verde, la sfida ora è implementare queste soluzioni su scala globale.

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