Decarbonizzazione dei trasporti: l’OCSE chiede maggiori interventi

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Accelerare la transizione ecologica avrebbe un costo inferiore rispetto agli investimenti necessari a soddisfare la crescita della domanda logistica nei prossimi anni

Ogni due anni, l’International Transport Forum (ITF), organo dell’Ocse, pubblica l’ITF Transport Outlook, che fornisce una panoramica delle tendenze attuali e delle prospettive future per il settore dei trasporti globale.

L’edizione dell’ITF Transport Outlook 2023, si concentra su come il settore globale dei trasporti può soddisfare l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra (CO2), in linea con l’accordo di Parigi, entro il 2050. 

A tale proposito, il rapporto simula due scenari e, per ciascuno di essi, proietta i potenziali effetti degli investimenti ipotizzati e l’impatto delle decisioni politiche assunte.

Il primo scenario prospetta l’evoluzione della domanda di trasporto e delle relative emissioni nei prossimi anni se la politica dei trasporti dovesse proseguire lungo il percorso attuale. Riflette un riconoscimento generale che il settore dei trasporti ha bisogno di decarbonizzare ma tiene conto delle politiche esistenti, delle diverse strategie nazionali e del fatto che molti piani di intervento stanno progredendo lentamente e lo saranno ancora di più in termini di attuazione a livello mondiale.

Il secondo scenario, definito High Ambition, al contrario, esamina l’impatto dell’adozione di politiche più aggressive per decarbonizzare il settore dei trasporti, immaginando un percorso con tempi di implementazione accelerati e caratterizzato da decisioni politiche più audaci volte a incoraggiare sviluppi e comportamenti di trasporto più sostenibili.

L’analisi dei due scenari porta il rapporto a sostenere che una strategia di High Ambition costerebbe in definitiva il 5% in meno rispetto al proseguimento dell’attuale iter di interventi assicurando allo stesso tempo migliori risultati.
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La necessità di accelerare

Il rapporto dell’Ocse prende in esame tutte le modalità di trasporto, sia persone che merci e parte dalla considerazione che entro il 2050, proseguendo nella strategia attuale, la domanda di trasporto persone aumenterà del 79% e quella merci subirà circa un raddoppio.

Nell’ipotesi, invece, di adottare uno scenario High Ambition l’impatto di azioni più decise porterebbe a prevedere un aumento della domanda di trasporto persone del 65% e di merci del 59% con evidenti ricadute positive sugli obiettivi di decarbonizzazione.

Inoltre, come è noto, il settore dei trasporti rappresenta il 23% delle emissioni mondiali di CO2 legate all’energia.

Proseguendo con la messa in atto di tutte le misure di decarbonizzazione previste dallo scenario attuale, secondo il rapporto, si potrà arrivare a ridurre le emissioni di gas serra solo del 3%, fallendo pertanto l’obiettivo necessario a tenere sotto controllo il cambiamento climatico.

Al contrario l’accelerazione e l’intensificazione delle azioni previste dallo scenario High Ambition consentirebbe un abbattimento del livello delle emissioni nocive dell’80% entro il 2050, rispetto ai valori del 2019.

Per fare ciò è necessaria la realizzazione di una molteplicità di fattori dipendenti, in larga misura, dal sostegno politico, dai finanziamenti necessari e dalla collaborazione intersettoriale.

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Gli interventi proposti

La differenza sostanziale tra lo scenario attuale e quello High Ambition è rappresentata dall’accelerazione sull’adozione di veicoli e carburanti puliti.

Il settore dei trasporti, infatti, continua a dipendere in modo schiacciante dai combustibili fossili e le previsioni di aumento della domanda di merci e persone dimostra che gli attuali impegni per ridurre le emissioni non sono sufficienti.

La cooperazione internazionale sta facendo progressi ma deve accelerare fissando tempistiche molto ambiziose per realizzare la transizione verso modalità meno inquinanti.

Lo scenario High Ambition presuppone che tutti i paesi raggiungano l’obiettivo di vendere veicoli 100% ZEV entro il 2050, target che richiede un forte sostegno politico.

Non bisogna, poi, dimenticare che per la diffusione dei veicoli elettrici è essenziale l’introduzione di reti di ricarica, cosa che richiederà investimenti aggiuntivi.

A tale proposito lo studio raccomanda la revisione della tassazione dei veicoli tenendo presente la progressiva riduzione delle entrate statali derivanti dalle accise.

Lo studio di una tariffazione stradale efficiente potrebbe attenuare l’impatto della loro diminuzione e, contemporaneamente, potrebbe promuovere l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi.

Indirizzare la domanda verso modalità di trasporto più sostenibili rappresenta, secondo ITF, un ulteriore sfida da affrontare. 

 

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Il rapporto sottolinea come sia più semplice agire in tal senso nell’ambito urbano dove lo spostamento delle consegne verso modalità non motorizzate (ad es. cargo bike) o veicoli più efficienti può ridurre i chilometri percorsi dai veicoli motorizzati. Anche l’introduzione di punti di ritiro urbani si può considerare una misura utile per limitare i movimenti di consegna nelle città.

Per quanto riguarda il trasporto merci, invece, occorrerebbe che le autorità e gli operatori collaborassero per evitare movimenti di merci non necessari all’interno e all’esterno delle città. 

I veicoli ad alta capacità, i sistemi di trasporto intelligenti e la condivisione delle risorse offrono inoltre l’opportunità di rendere più efficienti le operazioni di trasporto merci e contribuire a limitare la crescita dei chilometri-veicolo merci al 2050.

Spostare le merci verso modalità sostenibili è più impegnativo per il trasporto su lunghe distanze. Approcci coerenti alla tariffazione possono incoraggiare l’efficienza e aumentare l’uso delle ferrovie e delle vie navigabili per i viaggi di consegna multimodali.

Lo studio, infine, prospetta un approccio “decidi e fornisci” che invece di rendere disponibili infrastrutture come reazione alla domanda prevista, determini gli investimenti in modo guidato per raggiungere obiettivi di politica pubblica. 

La decarbonizzazione dei trasporti richiede comunque investimenti significativi nelle infrastrutture di supporto, pur tenendo conto che il confronto delle esigenze di investimento tra lo scenario attuale e quello High Ambition rivela che una forte spinta alla decarbonizzazione dei trasporti non è in realtà più costosa  rispetto al proseguimento delle normali attività.

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