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Drone Racing League, il futuro del delivery è già qui

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Drone Racing League via YouTube
Dai campionati di abilità alle situazioni reali, lo sviluppo dei droni è proiettato verso un futuro inarrestabile

Consegne, logistica in genere, ma non solo: anche applicazioni ingegneristiche, missioni di salvataggio, missioni militari. Il futuro di queste operazioni è in gran parte già sotto test e, come avviene nell’automobilismo con la Formula Uno, è spinto ai massimi limiti grazie alle competizioni sportive.

La deriva ‘solitaria’ e vagamente ‘asociale’ portata dalla pandemia ha favorito il corroborarsi di uno sport particolare, le corse tra droni. Esiste un campionato, la Drone Racing League, che occupa stadi con zero pubblico fisico, piloti dotati di smart-glasses e tante visualizzazioni in streaming.

Adesso l’interesse per questa attività ludica attira proprio i costruttori di droni, che attraverso le competizioni vogliono spingere oltre ogni limite le capacità di queste piccole macchine volanti, sondando i campi del volo autonomo.

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Un laboratorio per droni

La Drone Racing League nasce negli USA nel 2015 ed in sei anni è giunta ad avere un seguito da 250 milioni di spettatori via web.

Al di là delle spettacolari gare fatte di evoluzioni, riprese in soggettiva full HD e luci al neon, la svolta è arrivata quest’anno, con la partnership voluta da uno dei più vecchi costruttori di droni attivi sul mercato globale, Draganfly.

Quest’ultimo, che porta con sé l’esperienza di chi ha costruito il primo drone nel 1996 e prodotto il primo quadri-rotore commerciale appena tre anni più tardi, ha investito della Drone Racing League per costituire il DRL Lab, proprio con lo scopo di evolvere al massimo la tecnologia.

Drone Racing League via YouTube
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La next-generation dei droni

Per immaginare il drone del futuro non occorrono molti sforzi: è sufficiente mettere assieme tutti i luoghi comuni che abbiamo in mente quando di parla di fantascienza.

Il drone che tra alcuni anni ci porterà la spesa o soccorrerà dopo un incidente, si piloterà da solo o quasi, eviterà ostacoli in autonomia, sarà in grado di raccogliere una quantità enorme di dati sull’ambiente che lo circonda.

Non si tratta più di sola immaginazione: il primo drone impiegato in operazioni di soccorso è già storia (proprio a firma Draganfly, è oggi esposto presso lo  Smithsonian National Air and Space Museum), e i partner commerciali interessati a tali applicazioni sono numerosi.

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AI vs umani

I campi di utilizzo sono moltissimi e la logistica è uno dei tanti: se finora è difficile che qualcuno abbia visto eseguire una consegna via drone, nel prossimo futuro la situazione potrebbe cambiare repentinamente.

A rallentare l’implementazione dei droni nelle applicazioni commerciali sono soprattutto i quadri normativi, in quanto i droni rientrano al di sotto dell’egida degli enti di volo.

Tuttavia la strada si sta aprendo: basti pensare che una delle novità sotto test è la competizione tra drone autonomo e pilota umano; siamo agli estremi dell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) e della sensoristica più avanzata.

Dunque, i droni del futuro non solo consegneranno la spesa, ma svolgeranno operazioni di controllo, mappatura territoriale, soccorso.

Soprattutto, scannerizzeranno il territorio al fine di generare dei ‘digital twins’, delle repliche virtuali adatte a simulare scenari per le esercitazioni più disparate.

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