L’International Maritime Organization (IMO), il più importante organo normativo dell’industria marittima, facente parte delle Nazioni Unite, ha da tempo stabilito obiettivi definibili ‘ambiziosi’ – tant’è vero che sono stati oggetto di critica – per ridurre le emissioni di gas serra (o GHG, Green House Gasses) nel settore del trasporto marittimo.
La Strategia IMO 2023 per la Riduzione delle Emissioni di GHG dalle Navi, classificata come risoluzione MEPC.377(80), mira a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050, passando per lo step intermedio del 2030, anno entro il quale almeno il 5% dei carburanti impiegati per alimentare la flotta mondiale dovrebbe essere di tipo rinnovabile.
Questi target richiedono un impegno ‘monstre’, dato il punto di partenza, da parte dell’industria marittima globale per adottare tecnologie e carburanti a basse emissioni di carbonio, impegno che già più volte è stato considerato insufficiente da chi sostiene la causa ambientale – cui fa da contraltare la considerazione opposta degli armatori, i quali indicano come non plausibili i risultati pretesi dall’IMO in relazione alle tempistiche.
Il progetto GreenVoyage2050
Proprio per smuovere le acque, l’IMO ha deciso di lanciare un programma apposito che supporti l’implementazione della Strategia IMO 2023: si tratta del programma denominato GreenVoyage2050.
Com’è intuibile, esso nasce per supportare la transizione del settore marittimo verso un futuro a basse emissioni di carbonio: l’aspetto interessante è che, per fare ciò, il programma GreenVoyage2050 unisce alla riduzione delle emissioni di GHG nel settore marittimo il tentativo di promuovere la fiducia nei progetti pilota, aumentando così il loro potenziale di attrarre investimenti e supportare l’implementazione della Strategia IMO 2023.
Tra i principali obiettivi e relativi strumenti si annoverano la riduzione delle emissioni di GHG dalle navi attraverso l’implementazione di tecnologie a emissioni zero o ‘quasi zero’ e l’uso di carburanti a basso contenuto di carbonio, seguita dall’aumento dell’efficienza energetica, che contribuisce a sua volta la riduzione del consumo di carburante e, di conseguenza, le emissioni.
Infine, promuovendo la disponibilità e l’adozione di carburanti e tecnologie a basso contenuto di carbonio, il programma vorrebbe innescare un effetto a catena che incoraggi l’industria marittima globale a seguire l’esempio.
Le tecnologie promosse per il settore marittimo
Il programma GreenVoyage2050 dell’IMO promuove diverse tecnologie a emissioni zero o ‘quasi zero’ per ridurre le emissioni di gas serra prodotte dal settore marittimo. I principali esempi di queste tecnologie sono la propulsione 100% elettrica, ossia il ricorso a soli motori elettrici alimentati da batterie o celle a combustibile (leggi: idrogeno) per la propulsione delle navi, l’utilizzo del cosiddetto ‘idrogeno verde’, ossia prodotto tramite elettrolisi dell’acqua utilizzando energia rinnovabile, e tutti i carburanti a basso tenore di zolfo, come il biogas, il metanolo e l’ammoniaca, che producono meno emissioni rispetto ai carburanti fossili tradizionali.
Si devono citare anche le tecnologie che si occupano di catturare e stoccare a posteriori il carbonio emesso (dette CCS, Carbon Capture and Storage), vale a dire sistemi che catturano le emissioni di CO2 prodotte dalle navi e le immagazzinano in modo sicuro, impedendo che vengano rilasciate nell’atmosfera.
Infine, le ormai classiche energie rinnovabili, che si concretizzano nell’utilizzo di energia solare ed eolica per alimentare le navi: da questo punto di vista il ritorno all’impegno delle vele ha già registrato test su grandi navi mercantili con tecnologie moderne.
Emissioni marittime e Paesi in via di sviluppo
Il programma ha un occhio rivolto ai Paesi in via di sviluppo, soprattutto nella misura in cui offre assistenza tecnica per la realizzazione di studi di fattibilità per progetti pilota volti a ridurre le emissioni di GHG da parte delle navi. Attraverso il GreenVoyage2050 Accelerator, le nazioni partner possono ricevere fino a 250.000 dollari per progetto pilota selezionato
Il programma GreenVoyage2050 si rivolge ai paesi in via di sviluppo valutati come idonei per l’Assistenza Ufficiale allo Sviluppo. Questi paesi possono presentare domanda per ricevere assistenza tecnica per studi di fattibilità che coprono vari aspetti, tra cui la fattibilità tecnica ed economica, la valutazione dei rischi, il coinvolgimento degli stakeholder e il supporto amministrativo.
Per partecipare al programma, i paesi in via di sviluppo devono completare un modulo online disponibile sul sito del GreenVoyage2050, che ha scadenza entro l’11 ottobre 2024. I criteri di valutazione includono l’idoneità del paese, la rilevanza del progetto pilota proposto e il potenziale impatto sulla riduzione delle emissioni di GHG.