Corridoi verdi marittimi: una rotta per la decarbonizzazione del trasporto navale

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Del trasporto navale l’economia globale non può fare a meno, ma esso è anche noto per essere una fonte significativa di emissioni di gas serra e di inquinamento atmosferico. 

Per ridurre l’impatto ambientale del trasporto navale e allinearsi agli obiettivi in primis dell’Accordo di Parigi, dell’IMO in secondo luogo, è necessario un cambiamento radicale verso soluzioni a zero o basse emissioni.

Per un settore che valuta i propri investimenti su tempi di ritorno almeno trentennali – la prospettiva di vita delle navi è sempre stata decisamente longeva – si tratta di cambiamenti difficili da compiere a cuor leggero.

Corridoi verdi marittimi: sono la soluzione?

Un approccio promettente per raggiungere l’obiettivo potrebbe essere quello dell’istituzione di ‘corridoi verdi marittimi’ o ‘green corridors’, ossia percorsi specifici lungo i quali le navi si impegnano a navigare utilizzando combustibili puliti o a basse emissioni. 

Un corridoio verde marittimo, dunque, è una rotta marittima tra due o più importanti hub portuali, sulla quale la fattibilità tecnica, economica e normativa delle navi a emissioni zero è accelerata da azioni pubbliche e private.

ZES marittime, un’opportunità

I corridoi verdi marittimi portano con sé diversi vantaggi, tra i quali si possono annoverare la creazione di Zone Economiche Speciali in mare per sostenere un ecosistema che faciliti l’adozione di nuove tecnologie, di combustibili puliti e di modelli di business alternativi.

Attraverso le ZES si possono mettere nel mirino anche impatti ambientali molto ampi, andando a ridurre le emissioni di gas serra e migliorando contemporaneamente la qualità dell’aria per le comunità costiere.

La loro istituzione incentiverebbe anche città e porti a collaborare e a mettere in piedi partenariati di rilievo tra i settori pubblico e privato con l’industria marittima.

Il corridoio verde tra Stoccolma e Turku

Venendo ad un esempio concreto, si può osservare il corridoio verde marittimo in vigore tra Stoccolma, in Svezia, e Turku, in Finlandia. 

Il suo obiettivo è essere privo di emissioni di gas serra di origine fossile entro il 2035 al più tardi, se la road map viene rispettata. 

Attraverso questa rotta si intende creare un quadro con soluzioni scalabili per la transizione verso combustibili e navigazione a basso impatto climatico.

L’accordo è stato firmato il 6 febbraio 2024, sotto forma di memorandum d’intesa (Memorandum of Understanding), e si qualifica come un corridoio verde secondo la Dichiarazione di Clydebank, facente capo alla COP26 di Glasgow 2021, di cui sia la Svezia che la Finlandia sono firmatari. L’accordo è, peraltro, in anticipo rispetto alla strategia Fit for 55 dell’UE, che mira a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030.

Il progetto e il partenariato agiranno quindi come una piattaforma innovativa per sviluppare soluzioni scalabili per eliminare i combustibili fossili e consentire una navigazione verde tra Stoccolma e Turku. Il progetto si avvarrà anche dei progressi e delle soluzioni del progetto Decatrip, una collaborazione tra Rauma Marine Constructions, Viking Line, l’Università di Åbo Akademi e Kempower.

Il progetto Decatrip

Il progetto Decatrip, che nasce, come anticipato, dal lavoro congiunto di Rauma Marine Constructions, Viking Line, Università di Åbo Akademi e Kempower, mira a sviluppare una nave passeggeri a propulsione elettrica con batterie ricaricabili

La nave, che sarà battezzata Viking Glory, sarà in grado di navigare tra Stoccolma e Turku con zero emissioni di gas serra durante le operazioni portuali e con una riduzione del 50% delle emissioni di anidride carbonica durante la navigazione

Il progetto si basa su soluzioni innovative, come il sistema di ricarica rapida delle batterie, il design ottimizzato dello scafo e l’uso di energia solare ed eolica a bordo. 

Il progetto Decatrip è finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea ed è da inserirsi nel contesto del corridoio verde tra Stoccolma e Turku.

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