Infrastrutture del futuro: il settore Pharma guarda ai droni

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Le consegne via drone si fanno strada nell’infrastruttura farmaceutica

I droni metteranno al riparo dai sussulti la catena di approvvigionamento farmaceutica? È quanto pensa una fetta sempre più consistente di operatori del settore, che vede nella tecnologia del volo automatizzato la soluzione alle carenze della Supply Chain.

L’idea, mutuata da esperienze fatte in scenari di guerra o di soccorso umanitario in Paesi del terzo mondo, è che i medicinali possano raggiungere anche destinazioni relativamente inaccessibili servendosi di droni che si autopilotano.

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Droni e farmaci, c’è chi ci prova

Un esempio in questo senso arriva da tre società, l’australiana Swoop Aero, che i droni li produce, la anglo-tedesca Skyports, che ne gestisce l’infrastruttura dedicata, e BD Rowa, anch’essa tedesca, che si occupa di infrastrutture farmaceutiche.

Nelle scorse settimane le tre società hanno infatti annunciato che avrebbero combinato l’esperienza della logistica aerea con la tecnologia orientata all’assistenza sanitaria per installare una rete di droni per le consegne in supporto alle catene di approvvigionamento sanitario globale.

 

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Farmaci e robot

BD Rowa vanta già una infrastruttura per lo smistamento e la consegna dei farmaci automatizzata, con l’utilizzo di robot che prelevano ed erogano automaticamente i prodotti.

Il ricorso alla tecnologia di Swoop Aero, nello specifico, è stato scelto per via della specializzazione degli australiani in droni autopilotati che effettuano consegne contactless: i velivoli sono supportati da un’infrastruttura tecnologica che consente il rilevamento della posizione in tempo reale e il monitoraggio della temperatura per garantire la catena del freddo.

 

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Mappe per arrivare ovunque

Da un lato, integrare droni nell’utilizzo comune rende più efficiente la distribuzione, oltre che più sostenibile, essendo velivoli del tutto elettrici.

Dall’altro amplia le capacità dell’azienda: i droni si basano su architetture software che integrano l’analisi di mappe accuratissime, in grado di analizzare terremoti, inondazioni, incendi ed eruzioni vulcaniche, con feedback in tempo reale sulle condizioni di atterraggio e la possibilità di valutare le aree sicure o l’approccio a natanti in mare aperto.

 

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Una rete di aeroporti globale

L’apporto di Skyports si concentra invece sui ‘vertiporti’, ossia gli aeroporti per il decollo verticale di questi droni. Le infrastrutture sono realizzate in collaborazione con la UK Royal Mail ed il National Health Service, ma anche con altre aziende del settore come FedEx.

Del tutto simili ad aeroporti veri, sono miniaturizzati, in scala drone: per Skyports sono una chiave per lo sblocco della Supply Chain, soprattutto sanitaria.

In Gran Bretagna sono stati utilizzati per la consegna dei test anti-Covid e dei campioni biologici, con un risparmio, in termini di ore di attesa, stimato in 12mila ore complessive per i pazienti inglesi.

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