Le 5R per una Supply Chain circolare: il ‘supply loop’

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Gestione dei flussi di beni e dati, ma soprattutto Ridurre, Riparare, Rivendere, Rinnovare e Riciclare

Dalle ‘5 R’, ossia Ridurre, Riparare, Rivendere, Rinnovare e Riciclare, si deve partire per concepire una Supply Chain che effettivamente transiti verso l’ecologia. È dagli obiettivi industriali fissati dalla COP26 – che l’emergenza climatica rende impellenti – che deriva la necessità di assumere comportamenti di produzione e consumo diversi.

Una delle prospettive aperte è quella dell’economia circolare, che nella logistica trova una sula declinazione come ‘Supply Loop’: in questa direzione vanno già investimenti importanti da parte di multinazionali del settore, come il progetto GoGreen – Zero Emissions a firma DHL con i suoi 7 miliardi volti a ridurre le emissioni entro il 2030.

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Le 5R nella logistica

A spiegare cosa rappresentino le ‘5R’ nel quadro dell’industria logistica ci pensa un White Paper edito da DHL Global Forwarding e intitolato “Delivering on Circularity”.

Katja Busch, Chief Commercial Officer di DHL, dice la sua in merito affermando che «Alla base della circolarità ci sono le 5R: Ridurre, Riparare, Rivendere, Rinnovare e Riciclare. La transizione verso un’economia circolare deve passare attraverso la riprogettazione delle supply chain. 

Soluzioni logistiche innovative possono supportare questa transizione e facilitare una migliore gestione dei flussi di beni e dati: estendere il ciclo vitale dei prodotti, introdurre nuovi modelli di utilizzo o sviluppare nuove soluzioni per il riciclaggio può ottimizzare i volumi di produzione e lo sfruttamento di materie prime».

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Chi ha l’impatto ambientale più forte

L’impatto più significativo nell’impulso verso la circolarità potrebbe arrivare dalle industrie della moda e del Consumer Electronics. I leader di settore sono già attivamente coinvolti nel cambiamento del paradigma verso la Circular Economy, attraverso obiettivi ambiziosi e il lancio di una serie di iniziative che hanno potenzialmente un grande impatto positivo. 

Ad oggi, circa il 20% degli indumenti prodotti non viene mai utilizzato, e spesso gli smartphone vengono cambiati dopo solo due o tre anni di utilizzo. La produzione combinata dei due settori contribuisce a emettere più del 6% di gas serra (GHG) a livello globale, dovendo sfruttare molte risorse non rinnovabili come terre rare e metalli. Per estrarre le materie prime, queste industrie sono responsabili di uno sfruttamento massivo della superficie terrestre (l’equivalente dell’area della Germania e della Svizzera), di un consistente consumo di acqua (equivalente al 40% del consumo idrico annuale dei cittadini americani) e produzione di rifiuti (pari a circa il 50% dei rifiuti annuali degli europei). 

Durante tutto il ciclo vitale, i prodotti del fashion e del Consumer Electronics producono l’80% di emissioni: per questo estendere il più possibile la vita del prodotto è fondamentale. Ad esempio, prodotti rigenerati riducono le emissioni del 60-75% rispetto a quelli nuovi prodotti da materie vergini.

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Le sfide di una Supply Loop

Se, da una parte, gli stessi consumatori possono, con le loro richieste, influenzare la produzione e la distribuzione di beni verso scelte più sostenibili, dall’altra è tutt’altro che facile concepire i processi adeguati ad una Circular Economy logistica.

La Circular Economy può aiutare ad immaginare un modo nuovo in cui i beni prodotti, venduti e usati possono essere riciclati e avere una nuova vita, ma c’è bisogno di soluzioni e tecnologie innovative per realizzare il pieno potenziale del concetto e istituzionalizzare il modello.

Predisporre supply chain per la produzione on-demand o per fasi di riciclo, e gestire il massiccio flusso di dati, è complesso, ma è necessario.

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Le risposte di DHL

Lungo la catena di valore del prodotto, DHL ha individuato tre catalizzatori di base e dieci aree di lavoro che possono condurre ad una transizione di successo da supply chain a supply loop: dai materiali innovativi e il design alla produzione on-demand, dai resi dei prodotti smart, gli imballaggi riutilizzabili e i nuovi modelli di utilizzo, fino alla raccolta e al riciclaggio dei beni. 

È inoltre prioritario incentivare i consumatori finali ad adottare comportamenti circolari. Inoltre, le supply chain devono essere riprogettate, per ottimizzare e rendere circolare la trasparenza e la gestione dei flussi. La transizione verso la circolarità può essere raggiunta solo grazie allo sforzo congiunto di tutti i Player di mercato. La Circular Economy può contribuire efficacemente a limitare le emissioni di carbonio, con una riduzione del 50% di gas serra: come se tutti gli utenti di streaming nel mondo smettessero di guardare contenuti video per cinque anni.

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