Logistica sostenibile, ecco la Best Global Sustainable Supply Chain Organization

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Nominata Schneider Electric all’interno del Global Sustainable Supply Chain Summit 2021

La sostenibilità assurge sempre più ad un ruolo di primo piano nella rappresentatività delle aziende, sia locali che globali: sono moltissime quelle che, infatti, attivano programmi di salvaguardia ambientale o di riduzione della propria carbon footprint.

In occasione del Global Sustainable Supply Chain Summit 2021 (GSSC Summit), che si è tenuto nella prima decina di giugno, sono state selezionate le aziende con la miglior strategia ecologica e sostenibile per la supply chain, basandosi su oltre 100 indicatori come l’utilizzo dell’energia, la salute occupazionale, la diversity e le pari opportunità.

 

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Ad essere riconosciuta come Best Global Sustainable Supply Chain Organization

al GSSC Summit è stata Schneider Electric, in virtù degli obiettivi raggiunti grazie al piano di azione STRIVE, un programma lanciato nel 2021 e con termine al 2023.

Il riconoscimento evidenzia la posizione avanzata di Schneider Electric rispetto alle aziende sue pari, per la sostenibilità della sua attività operativa e per l’equità delle sue supply chain.

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STRIVE, distribuzione net-zero carbon

Mettendo la sostenibilità al centro della propria attuale strategia per la supply chain, con il programma STRIVE (2021 -2023) Schneider prevede di rendere 70 impianti e centri di distribuzione net-zero carbon entro il 2025 e di ottenere progressivamente ulteriori efficienze rispetto a energia ed emissioni in tutti i suoi oltre 300 siti produttivi e logistici. Schneider ha fissato il proprio costo per l’anidride carbonica a 130 euro per tonnellata per aiutare a prendere le decisioni giuste con investimenti per la supply chain che abbiano un impatto significativo sulla riduzione della CO2

Una serie di obiettivi del programma STRIVE coinvolge la rete di circa 15.000 fornitori di Schneider Electric, a cui si chiede di migliorare continuamente le proprie pratiche di responsabilità sociale e ambientale e la sicurezza. I fornitori supporteranno anche l’aumento dell’uso di materiali sostenibili nei prodotti Schneider e il passaggio progressivo all’uso di packaging ottenuto esclusivamente da cartone riciclato.

 

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Meno 100mila tonnellate di CO2

Schneider Electric è riuscita a ridurre le emissioni di anidride carbonica ascrivibili alle sue catene di fornitura di oltre 100.000 tonnellate negli ultimi tre anni. Alla fine del 2020, l’80% delle attività operative di Schneider erano alimentate da fonti rinnovabili, un risultato reso possibile dalle tecnologie sviluppate da Schneider stessa e dall’utilizzo di contratti d’acquisto di energia rinnovabile (PPA – Power Purchase Agreements).

Zero Carbon Project

Sempre su questi temi, Schneider Electric ha lanciato di recente Zero Carbon Project, un’iniziativa che mira a ridurre l’impronta al carbonio della sua supply chain. L’azienda collaborerà con i 1.000 fornitori più importanti – che rappresentano il 70% delle emissioni di anidride carbonica di Schneider – per dimezzare le emissioni prodotte dalla loro attività operativa entro il 2025.  L’iniziativa fa parte degli obiettivi di sostenibilità 2021-2025 di Schneider Electric ed è un’azione concreta per contribuire a limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5 °C o meno entro il 2050, come previsto dagli Accordi di Parigi.

 

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Inoltre, Schneider Electric aiuta anche i suoi clienti a ridurre le loro emissioni. Ad esempio Walmart, la più grande catena retail del mondo, sta lavorando con Schneider sul programma Gigaton PPA che consente ai suoi fornitori di partecipare a contratti d’acquisto di energia (PPA) aggregati, dato che le aziende più piccole potrebbero non avere le dimensioni giuste per approcciare singolarmente questi mercati.  La collaborazione con Walmart ha l’obiettivo di accelerare l’adozione delle rinnovabili tra i fornitori e di evitare un miliardo di tonnellate di emissioni di anidride carbonica entro il 2030.

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