Nuove abitudini, nuove opportunità per marketing e logistica ‘home-driven’

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Il nuovo assetto imposto dalla convivenza con la pandemia apre le porte a nuove abitudini di consumo e di organizzazione della filiera distributiva

Cambiano le routine delle nostre società e cambiano dunque anche i servizi. Il cosiddetto ‘Marketing home-driven’ diventa un passe-par-tout più ancora che in passato, specie alle porte di una ‘fase due’ che non da molte garanzie sull’andamento futuro degli eventi.

A tutti è chiara una cosa: occorre rimodulare il modo in cui si vive e si lavora e per il settore logistico le dinamiche del consumo sono da tenere particolarmente sott’occhio.

Marketing e consumo home-driven: gli assist normativi

A far decollare l’eCommerce e, di conseguenza, rendere il marketing ed il consumo on-line prevalenti, non c’è soltanto l’evidente impossibilità dei mesi scorsi di procurarsi molti beni di consumo.

Anche in prospettiva futura la presenza del Covid-19 sottoporrà a revisione molte delle normative di sicurezza ed igiene che riguardano la distribuzione e la vendita fisica di molti prodotti e servizi.

Questo vale tanto per la classica spesa alimentare quanto per i servizi più immateriali: con l’abituarsi al nuovo stile di vita riprenderà spazio anche il bisogno di soddisfare necessità non primarie, legate allo svago.

Ecco, tutto quanto è legato alla cultura, all’intrattenimento ed al ‘vivere delle esperienze’ dovrà per forza di cose traslarsi in digitale almeno per quel che riguarda la parte della scelta e dell’acquisto.

Distribuzione e logistica si adeguano

Se cambiano gli spazi e le dinamiche di consumo, marketing, distribuzione e logistica non stanno certo a guardare. Anzi, in un certo senso si rendono artefici della transizione.

Durante il lock down l’eCommerce ha preso il volo, sostituendo in molti casi l’acquisto fisico, per poi assestarsi su nuovi trend. Un ruolo enorme l’hanno avuto i social, attraverso quali molte aziende sono riuscite a mantenere un tramite forte con i clienti.

Ecco dunque che alcune figure professionali hanno assunto un valore più forte rispetto a prima: chi si occupa di marketing home-driven, gli influencer, chi fa content marketing.

Entrare negli smartphone, sui tablet e nei computer degli utenti, in questo periodo storico, vuole letteralmente dire entrare nelle loro case e, su di un livello psicologico più fine, nelle loro abitudini.

Una ricerca condotta nella vicina Spagna, ad esempio, ha rilevato che il 71,88% dei professionisti iberici del settore marketing e comunicazione pensano che le nuove abitudini sociali portate dal Coronavirus, unite ad una maggior coscienza ambientalista, renderanno il marketing home-driven fondamentale.

Nuovi modelli di vendita e di consegna delle merci

Secondo il «I Barómetro “COVID-19 y Marketing”» realizzato da Good Rebels con la collaborazione della Asociación de Marketing de España, la trasformazione delle abitudini (si pensi alle vacanze, ai viaggi, ai teatri, allo sport, allo svago in genere e a tutto quanto può servire per surrogarne la pratica in luoghi aperti al pubblico) porterà a nuovi modelli di promozione e di vendita.

Circa la metà del campione è convinta che una prima figura professionale a giovarne sarà l’imprenditore digitale, ossia colui che promuove nuovi schemi di vendita e di presenza sul web.

Nei prossimi sei mesi si prevede un’affermazione ulteriore del commercio on-line, con una nuova geografia di professioni e dinamiche anche logistiche al seguito.

Per capirci, l’impatto di una pagina di eCommerce farà la differenza molto più che in passato, dunque chi ne disegna i layout, ne progetta i contenuti e ne cura la promozione acquisiranno un valore aggiunto.

Cambierà però anche il processo di vendita, le transazioni si sposteranno sulle piattaforme esclusivamente digitali, si adeguerà anche il post-vendita, dalla consegna all’assistenza.

La logistica stessa dovrà ragionare su schemi molto più ‘on demand’ e con una distribuzione a cabotaggio domiciliare più che in passato, con una tracciatura totalmente digitale delle merci in ogni fase.

È chiaro che la nuova situazione offre un assist alle professioni digitali, che si occupino di management o di programmazione informatica, di raccolta e profilatura dati o di cyber sicurezza.

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