La Cina ed i suoi porti hanno fatto da ago della bilancia per i prezzi e le disponibilità di container in tutto il pianeta per circa due anni, dominando – e c’è chi sostiene che ciò sia stato fatto strategicamente – gli andamenti dello shipping.
Adesso la tendenza pare invertire rotta, registrando mese dopo mese un calo dei noli relativi ai container vuoti e sono proprio i porti cinesi a risentirne.
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Il calo della domanda
Ad essersi capovolta è la stessa domanda di contenitori per il trasporto marittimo: oggi sono molti di più i container che approdano in Cina di quanti non ne escano.
A sortire questo effetto è il calo della domanda, che fa sì che i tassi di ritiro dei container siano in costante diminuzione: Container xChange registrava 2.730 dollari a settembre 2021, mentre adesso si parla del 70% in meno.
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Gli andamenti tra Cina-USA e Cina-UE
Anche per quanto riguarda la raccolta di container a senso unico sulle rotte tra Cina e Stati Uniti, il costo medio per i formati standard si attestava sui 2.792 dollari a settembre 2021, periodo di picco assoluto, scendendo sino a 341 dollari a dicembre 2022.
Meno forte, ma coerente, è anche l’andamento Cina-UE, in direzione Europa: anche qui i tassi sono in ribasso.
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Il costo dei container
La tendenza dovrebbe far sentire i priori effetti sui noli dei container, il cui prezzo medio è compreso tra i 3.300 ed i 3700 dollari sia in Asia, sia in Europa, sia negli Stati Uniti.
Tuttavia i prezzi medi stanno diminuendo di mese in mese in Cina, tornando a livelli pre-crisi: indicatori che lasciano presagire un raffreddamento del mercato cargo.