Non solo ultimo miglio: come l’eCommerce rivoluziona LTL e medio miglio

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In due anni l’importanza di quanto avviene tra spedizione consegna è diventato fondamentale, con una mutazione del modello stesso di business

È usuale sentir parlare di ‘ultimo miglio’ a tal punto che è diventata una terminologia familiare anche a chi non si occupa di logistica. Il momento della consegna finale ha assunto importanza sempre maggiore perché è la sintesi finale di un processo che dalla crescita dell’eCommerce ha ricavato una spinta eccezionale.

L’eCommerce non ha però avuto solo questo effetto sulla logistica delle spedizioni: come dimostrano i segnali provenienti dal mondo dei trasporti, degli spedizionieri e dei corrieri, c’è un’altra rivoluzione ben più sostanziale a monte del famoso ‘ultimo miglio’; si tratta del ‘medio miglio’, ossia di quanto avviene tra la partenza della spedizione e la fase terminale.

Si tratta di una sezione del processo di spedizione storicamente in secondo piano, che adesso assume tutt’altra importanza, un po’ per la mutazione della sua dinamica, un po’ per la richiesta di visibilità della merce in viaggio.

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L’estinzione delle spedizioni TL

Volendo esagerare, si potrebbe parlare di progressiva estinzione delle spedizioni TL, ossia ‘truckload’, a pieno carico.

L’esplosione del commercio digitale sta infatti avendo questo effetto collaterale o, se preferite, sta trasformando le dinamiche di acquisto e consegna in modo tale da rendere difficilissimo far viaggiare un vettore a pieno carico.

La causa è dovuta all’estrema frammentazione regionale degli ordini ed alla loro volubilità.

Il fenomeno va a tutto vantaggio delle cosiddette spedizioni LTL, ‘less-than-truckload, vale a dire della classica bestia nera di chi gestisce una flotta di TIR, i cui viaggi dovrebbero sempre avvenire al massimo della portata di carico possibile.

 

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Cosa succede al mondo delle spedizioni?

Negli USA la questione è molto attuale nel dibattito logistico. Secondo i dati dell’U.S. Census Bureau, l’eCommerce è passato dall’essere responsabile del 7,5% di tutte le vendite retail nel secondo quarto del 2016 (91 miliardi di dollari il valore), a ricoprire il 12,5% nel secondo quarto del 2021 (211 miliardi di dollari di giro d’affari).

In Europa non è andata molto diversamente e in tutto il globo l’incremento è simile: l’accelerante di quello che era un fenomeno nell’aria è stata la pandemia, in particolare per via delle misure di distanziamento sociale che hanno dato il ‘la’ al commercio a distanza.

Gli effetti adesso sono stabili ed evidenti e descrivono una realtà mutata sia nel modo di fare acquisti che di riceverli. Se, infatti, anche i negozianti al dettaglio si sono aggiunti a quanti offrono acquisti online, di fatto l’eCommerce permette di saltare a piè pari gli intermediari.

Un effetto che ha i suoi rivolti negativi, ma per la logistica ne presenta anche di positivi, in quanto pone proprio spedizionieri e corrieri al centro della gestione strategica del processo.

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Spedizioni impazzite?

Ovviamente, siamo in una fase di adattamento nella quale molti lamentano un mercato delle spedizioni ‘impazzito’. Di fatto, sono le ripercussioni di un cambiamento drastico cui le aziende di spedizioni devono fare fronte.

I problemi principali sono dovuti al ‘vizio mentale’, cui i consumatori si stanno abituando, di considerare normale la disponibilità immediata di un prodotto e di pretendere che la consegna non incida sul prezzo – ossia, che sia gratis.

Si tratta di una pretesa inaccettabile per chi vive di spedizioni, anche perché non considera tutta l’infrastruttura e l’organizzazione che sta tra il click del mouse l’arrivo del pacco.

A complicare però le cose ci si mette un mercato che in effetti pullula di servizi che garantiscono consegne iper-rapide a prezzo irrisori: il guadagno è sulla marginalità e, dunque, su altissimi volumi; il che spiega come mai in tutto il mondo occidentale i corrieri risultino intasati di merci da gestire e sia spesso un impresa trovare disponibilità a prezzi accettabili per chi spedisce.

 

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La supremazia del LTL

Detto ciò, gli spedizionieri hanno ormai a che fare con una realtà estremamente complessa e frammentata: la norma sta infatti diventando quella di tante piccole spedizioni dai volumi ridotti, più che di pochi vettori a pieno carico.

Questa logica è dovuta alla richiesta enormemente frammentata da parte del mercato, che mette le aziende logistiche davanti alla necessità di spedire un intero inventario, dovunque esso si trovi, dovunque sia necessario.

In più, la digitalizzazione degli ordini e la tracciabilità delle merci, oggi sempre accompagnate da sensori di ogni tipo, fa sì che spesso parte di un inventario ancora in viaggio sia venduto prima ancora di approdare alla sua destinazione finale.

Gli LTL, divenendo centrali in questa metodica di consegna, hanno aumentato molto i prezzi, come lamentano spesso i retailer: dal canto suo, questo settore ha addirittura incrementato le assunzioni, proprio per far fronte alla sua stessa crescita.

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Middle mile: opportunità per un servizio end-to-end

Malgrado la grande confusione che regna nel momento specifico, dalla centralizzazione del ruolo del ‘middle mile’ si ricava anche una prospettiva felice per le aziende logistiche: quelle che infatti sapranno cogliere l’opportunità di costruire un servizio end-to-end potranno crescere enormemente sul mercato.

L’importante è comprendere le interazioni di questo nuovo mercato dell’online, sapersi mettere nei giusti rapporti di forza tra produttori e corrieri e fare network, senza trascurare la possibilità che il futuro veda un maggior impiego dell’intermodalità, anch’essa rimodulata in una logica LTL.

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