Primo miglio, l’anello ‘forte’ della movimentazione

Condividi

Qual’è la prima tappa che ogni merce compie una volta sbarcata? Se parlando di movimentazione si pensa sempre alla spedizione delle merci via nave, treno o camion, una delle fasi più importanti e trascurate della filiera logistica si svolge durante il primo miglio che, letteralmente, i container percorrono verso la loro ultima destinazione […]

Qual’è la prima tappa che ogni merce compie una volta sbarcata? Se parlando di movimentazione si pensa sempre alla spedizione delle merci via nave, treno o camion, una delle fasi più importanti e trascurate della filiera logistica si svolge durante il primo miglio che, letteralmente, i container percorrono verso la loro ultima destinazione.

Quest’anello della catena ha un nome ben preciso, se riferita alla movimentazione container: drayage.

Nella maggior parte dei casi esso consiste nel trasbordo della merce containerizzate dal porto di approdo alla ‘fermata successiva’. 

Leggi anche:
Terminal container: fatturati e utili in crescita

 

Perché il drayage è importante

Il ruolo del ‘primo miglio’ nella movimentazione merci è davvero importante: si pensi a quando un container viene sbarcato e a quale competizione si inneschi per venire ‘smaltito’ il più velocemente possibile verso la prima tappa del suo viaggio verso la destinazione finale.

Un terminal vede transitare decine di migliaia di container al mese e le problematiche che posso insorgere nello smistamento e nell’evasione degli stessi sono molteplici.

Di fatto, il cardine attorno a cui si impernia il funzionamento del primo miglio è il trasporto merci a terra: si tratta, per la movimentazione di un container dal porto al vagone ferroviario, ad esempio, di servizi altamente specializzati.

 

Leggi anche:
Flussi merci containerizzate, giù le congestioni ma anche i volumi

La gestione dei servizi di drayage

Se i servizi sono ben gestiti possono dare un ritorno in termini di efficienza che ha ricadute forti su tutti gli anelli successivi della filiera. Se, al contrario, vi sono degli intoppi, questi si ripercuoteranno come un domino sul buon funzionamento della catena logistica.

Anche se può sembrare paradossale, tra banchina, piazzale portuale, magazzino e ferrovia possono accadere non pochi inconvenienti. I maggiori problemi derivano di solito da congestioni e ritardi, a volte dovuti anche solo allo stress accumulato dai fornitori dei servizi.

È ormai diventata una consuetudine che i porti siano sopraffatti dalla domanda per spedizioni di velocità sempre maggiore e proprio il drayage è chiamato a rispondere a questa esigenza.

 

Leggi anche:
Traffico container e trasporti, indici di una recessione globale

Diverse specificità del drayage

Esistono differenti classificazioni dei servizi di drayage: inter-vettore, intra-vettore, Expedited, molo e navetta.

L’inter-vettore risponde alla richiesta di movimentazione merci tra differenti vettori, come una stazione ferroviaria e un autoporto, mentre l’intra-vettore preleva il container da hub diversi, ma dello stesso vettore.

Sono i prodotti urgenti a servirsi del primo miglio ‘expedited’, se invece le merci sono spedite da e verso terminal portuali risponde al nome di ‘molo’ e, infine, i servizi navetta entrano in gioco quando si movimenta la merce verso destinazioni temporanee. L’efficienza di questi metodi di trasporto nella prima fase del viaggio di un container è quella che determina il successo del resto della catena di approvvigionamento.

Ti potrebbero interessare