Ultimo miglio: aumenta l’interesse per la ciclologistica

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La crescita della popolarità delle cargo bike in molti paesi europei individua una nuova linea di tendenza per le consegne urbane ed induce anche i produttori di camion a investire nel settore

Già da alcuni anni le cargo bike, vale a dire bici a tutti gli effetti ma con telaio rinforzato e accessoriate in modo da poter trasportare agevolmente merce di vario genere, hanno fatto la loro comparsa sul mercato della mobilità.

La loro diffusione, inizialmente limitata ai paesi dell’Europa del nord, si è gradualmente estesa raggiungendo ben presto una dimensione globale grazie anche alla spinta data dall’adozione delle motorizzazioni elettriche.

In Europa, la domanda di cargo bike è aumentata del 50% nel 2022, e si prevede che continuerà a crescere nei prossimi anni.

In Francia, ad esempio, a fronte di un mercato bici aumentato del 7% nel 2022, le vendite di cargo bike sono aumentate del 90%, raggiungendo le 33.000 unità (Dati UNIVELO e FPS).

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In Germania, la domanda di cargo bike secondo dati ZIV è cresciuta nello stesso anno del 60%, raggiungendo le 100.000 unità.

Anche l’Italia appare in linea con tale tendenza registrando nel 2022 vendite di cargo bike in aumento del 30%, per un totale di 15.000 unità (Dato ANCMA)

In questo panorama un posto di assoluto privilegio è ricoperto dai Paesi Bassi dove nell’ultimo anno, secondo i dati di RAI e BOVAG, le vendite cargo bike sono aumentate del 20%, raggiungendo le 300.000 unità.

In particolare, Il governo olandese sta promuovendo l’uso di tale tipologia di bici attraverso una serie di misure, tra cui incentivi fiscali per l’acquisto, la creazione di infrastrutture dedicate (piste ciclabili e parcheggi), incentivi per le aziende che le utilizzano per le consegne in città.

I fattori di crescita

La crescita della domanda di cargo bike in tutta Europa è guidata da una serie di fattori, tra cui l’aumentata congestione urbana, la maggiore consapevolezza ambientale e l’incremento delle consegne di merci a domicilio.

In tale contesto, le cargo bike appaiono come una soluzione sostenibile per la mobilità commerciale urbana, in quanto hanno un impatto ambientale inferiore rispetto ai veicoli a motore e non emettono gas serra.

Inoltre, presentano costi di acquisto e di esercizio più contenuti e, grazie anche alla varietà di modelli e dimensioni esistenti sul mercato,  si propongono per soddisfare efficacemente le esigenze di diversi tipi di attività commerciali.

Tra i vantaggi del loro utilizzo occorre anche considerare il minor spazio stradale che occupano rispetto ai veicoli a motore oltre alla maggiore flessibilità e manovrabilità, che le rende adatte alle consegne in zone urbane congestionate.

Una sfida ai camion

Il riconoscimento che le cargo bike rappresentino una soluzione sostenibile per le consegne urbane viene dalle case automobilistiche che mostrano sempre più di voler cogliere questa opportunità per diversificare le proprie attività e ampliare la propria offerta di prodotti.

Le cargo bike, sotto tale profilo, consentono di offrire servizi di trasporto cittadino con un impatto ambientale inferiore rispetto ai veicoli a motore e la possibilità di poter essere utilizzate per consegnare una varietà di merci, tra cui cibo, prodotti, pacchi e trasportare persino persone.

Molte case automobilistiche, come Renault, Peugeot e Toyota stanno pensando di investire in tale promettente settore cogliendo al tempo stesso la tendenza alla sostenibilità e all’elettrificazione della mobilità urbana.

In secondo luogo, nella visione strategica delle case automobilistiche le cargo bike sono un modo per diversificare le loro attività e ridurre la dipendenza dai veicoli a motore.

In particolare, Renault ha annunciato che investirà 10 milioni di euro nella produzione di cargo bike in Francia. L’azienda ha stretto una partnership con la start-up Kleuster per assemblare cargo bike presso lo stabilimento di Saint-Priest, nella periferia di Lione.

Peugeot Cycles, invece, lancerà la sua prima cargo bike per professionisti nel 2024. La bicicletta sarà prodotta a Lione dalla start-up Beweel.

Anche Toyota ha iniziato a commercializzare le cargo bike “made in France” attraverso una rete di 270 concessionari. Il telaio delle cargo bike Toyota è realizzato in Francia, una vera sfida industriale, considerato che la stragrande maggioranza dei telai a oggi è prodotta in Asia.

In Germania, la Volkswagen ha annunciato un investimento di 20 milioni di euro nella start-up Cargobike.io, che produce cargo bike elettriche. L’obiettivo è sviluppare una nuova generazione di cargo bike per le consegne in città.

Bosch ha lanciato un programma di finanziamento per le cargo bike, con l’obiettivo di sostenere la diffusione di questa soluzione di mobilità sostenibile.

Tra le case automobilistiche italiane che hanno annunciato investimenti nel settore delle cargo bike figurano Fiat, che ha collaborato con la start-up italiana E-Cargo per sviluppare una cargo bike elettrica, e Piaggio.

Infine, anche Amazon ha in programma di sviluppare i suoi “hub di micromobilità“, peraltro già operativi, utilizzando per la consegna di merci a domicilio una flotta di veicoli elettrici, tra cui cargo bike.

Questi investimenti sono un chiaro segnale che le case automobilistiche stanno prendendo sul serio la sfida della sostenibilità nella convinzione che la crescita della domanda di cargo bike sia destinata a continuare nei prossimi anni.

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