Decarbonizzazione nelle città: la sfida dell’ultimo miglio

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L’aumento dell’e-commerce e delle consegne di ultimo miglio ha acuito la necessità di porre in atto politiche e tecnologie di decarbonizzazione per limitare sia le emissioni di gas serra che la congestione del traffico cittadino

L’esplosione del commercio elettronico e il conseguente aumento di consegne all’interno dei centri abitati ha generato, in tutto il mondo, un elevato traffico veicolare, che è responsabile di un significativo impatto ambientale.

Secondo un rapporto di McKinsey, la fase di consegna dei pacchi è responsabile del 25% delle emissioni di gas serra nelle città. Questo dato è ancora più preoccupante se si considera che l’e-commerce è in continua crescita.

La National League of Cities in una sua recente pubblicazione afferma che, nelle 100 città più grandi del mondo, entro il 2030 la congestione causata dalle consegne di ultimo miglio aggiungerà 11 minuti di tempo di spostamento per persona e le emissioni locali dovute al solo e-commerce aumenteranno del 32%.

Lo stesso documento della NLC indica le misure che possono ridurre l’impatto ambientale delle consegne di ultimo miglio invitando comuni e politici in genere ad agire concretamente.

Per affrontare questa sfida, è infatti necessario adottare misure di natura tecnologicainfrastrutturale o comportamentale la cui adozione è spesso nelle prerogative delle municipalità locali.

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Misure tecnologiche

La prima misura tecnologica che si propone nell’ambito dell’obiettivo “emissioni zero” che, per quanto ambizioso, appare imprescindibile a partire dalle flotte commerciali è costituita dall’utilizzo di veicoli a basse emissioni.

Il passaggio a veicoli a trazione elettrica o a gas naturale è uno dei modi più efficaci per ridurre l’impatto ambientale delle consegne di ultimo miglio. I veicoli elettrici, in particolare, sono completamente a emissioni zero, il che li rende la soluzione più sostenibile a lungo termine.

Le aziende di logistica sembrano aver risposto positivamente come testimonia Amazon che ha investito miliardi di dollari nella flotta di veicoli elettrici, che ora conta oltre 100.000 unità e UPS che ha annunciato la trasformazione entro il 2030 della propria flotta in veicoli  a basse emissioni.

In secondo luogo, sono da tenere in massima considerazione le tecnologie di mappatura e routing che possono aiutare a ottimizzare i percorsi di consegna, riducendo il traffico e le emissioni. Queste tecnologie utilizzano algoritmi avanzati per calcolare il percorso più efficiente per ogni consegna, tenendo conto di fattori come la distanza, il traffico e le condizioni meteorologiche.

A titolo d’esempio si può ricordare che nel 2022, FedEx ha annunciato una partnership con la società di tecnologia geospaziale Mapbox per utilizzare le sue tecnologie di mappatura proprio per migliorare le consegne di ultimo miglio

Infine, NLC segnala il costante interesse per l’utilizzo di modalità di consegna alternative come i droni o altre tecnologie automatizzate di cui sono recente applicazione i robot da marciapiede.

Questi mezzi hanno il potenziale per rivoluzionare il settore delle consegne in quanto possono trasportare merci in modo rapido ed efficiente, con un impatto ambientale minimo.

Tuttavia, i droni e altre tecnologie automatizzate sono ancora in fase di sviluppo e presentano alcuni limiti, come il costo elevato e la necessità di un quadro normativo e di sicurezza adeguato. Per questo motivo, è probabile che la loro diffusione nelle consegne di ultimo miglio avvenga gradualmente.

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Misure infrastrutturali

L’adozione di misure tecnologiche atte a ridurre l’impatto ambientale delle consegne urbane necessita però della realizzazione di infrastrutture per il loro pieno utilizzo.

Tra queste, di primaria importanza è l’installazione di infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici, essenziali per promuovere l’utilizzo di questi veicoli rendendoli più accessibili nelle consegne di ultimo miglio. Esse posizionate in prossimità dei centri abitati, consentono ai veicoli di consegna di ricaricarsi durante le pause.

Anche la realizzazione di aree di sosta dedicate ai veicoli di consegna può aiutare a ridurre l’impatto ambientale di queste attività. Queste aree possono essere situate in modo da ridurre la distanza da percorrere dai veicoli di consegna e utilizzate per parcheggiare i mezzi stessi, evitando che blocchino le strade e generino traffico.

Un’ulteriore misura da considerare è la creazione di percorsi preferenziali per i veicoli di consegna. Questi percorsi possono essere riservati ai veicoli di consegna durante determinati orari, o possono essere utilizzati per consentire loro di superare il traffico migliorandone la fluidità e riducendo l’inquinamento acustico.

Da sottolineare che l’assoluta maggioranza delle grandi città al mondo sta sperimentando un mix di queste soluzioni monitorando l’evoluzione della tecnologia e della congiuntura economica.

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Misure comportamentali

Non meno rilevanti sono le misure comportamentali che possono essere adottate per ridurre l’impatto ambientale delle consegne.

Infatti, l’incoraggiamento degli utenti a scegliere consegne collettive o in orari fi minor disturbo per la circolazione urbana può contribuire a ridurre il traffico veicolare. Le consegne collettive consentono di consegnare più pacchi con un unico mezzo, mentre le consegne in orari specifici riducono la necessità di utilizzare veicoli a basse emissioni.

Analogamente offrire la possibilità agli utenti di ritirare i propri ordini presso i punti di ritiro può contribuire a ridurre il numero di consegne. I punti di ritiro possono essere collocati in modo da rendere più facile per gli utenti raggiungerli.

Un’altra modalità è la promozione presso il cliente per una riduzione della quantità di ordini effettuati, ad esempio, scegliendo prodotti in modo più consapevole.

Legambiente ha lanciato una campagna per promuovere la consegna collettiva dei pacchi mentre tutti i grandi player della logistica, da Amazon a Ups e Fedex offrono ormai costantemente la possibilità di scelta da parte del cliente per le modalità di consegna, collettiva o in punto di ritiro o in specifici orari concordati.

 

Conclusioni

L’adozione di un mix di misure tecnologiche, infrastrutturali e comportamentali può contribuire a ridurre l’impatto ambientale delle consegne di ultimo miglio e a rendere le città più sostenibili.

In particolare, le misure tecnologiche e infrastrutturali possono essere implementate da parte delle aziende e dei governi. Le misure comportamentali, invece, richiedono la collaborazione degli utenti.

È importante sottolineare che queste misure non sono mutuamente esclusive. Al contrario, devono essere adottate in modo coordinato e integrato per essere efficaci. Ad esempio, l’utilizzo di veicoli elettrici può essere reso più efficiente se accompagnato dalla realizzazione di infrastrutture di ricarica adeguate e combinato con la realizzazione di aree di sosta dedicate per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale delle consegne cittadine.

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