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Ultimo miglio: l’elettrico ti dà una mano

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La crescente domanda di consegne rapide in città, porta a individuare soluzioni di mobilità sostenibili compatibili anche con gli spazi che sono un vincolo alla circolazione

I problemi dell’ultimo miglio, caratterizzati dalla necessità di arrivare velocemente alla porta del cliente, spesso attraversando centri cittadini che da sempre mal sopportano la presenza di mezzi a motore, hanno avuto un forte rilancio grazie all’esplosione dell’e-commerce.

Non è un mistero che gran parte dei trasportatori non era preparato per evadere una grande quantità di piccole consegne localizzate per lo più all’interno di città, in molti casi centri storici privi di strade agibili al traffico di mezzi commerciali che, per quanto ridotti nelle dimensioni sono stati ideati e progettati non per i ripetuti accessi in zone a traffico limitato.

Senza parlare dei parcheggi, praticamente inesistenti, né delle motorizzazioni che, benzina o diesel, certo non si coniugano con esigenze di rispetto ambientale in generale e della salvaguardia del patrimonio artistico di molte città, in particolare.

La pandemia ha ancor di più esaltato il problema delle consegne urbane nell’ultimo miglio, che hanno dovuto fare i conti con abitudini dei consumatori improvvisamente cambiate a favore dello shopping on line da recapitare, poi, direttamente nelle proprie abitazioni.

Abitudini che “il ritorno alla normalità” non ha cancellato, lasciando alla logistica il compito di trovare al più presto le soluzioni più opportune, senza il tempo però di poter realizzare progettazioni specifiche che, nella migliore delle ipotesi, nasceranno domani.

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Dalle bici alle cargo bike alle minicar

Certo la bici è la soluzione più semplice, si adatta meravigliosamente a tutti gli spazi, è rispettosa dell’ambiente e non ha, quasi, problemi di parcheggi sicuri. 

Va bene per il Delivery Food e per la consegna singola ma se si necessita di un po’ di volume, allora mostra un po’ il limite.

Discorso analogo per le cargo bike, oggi anche a trazione elettrica, ma in termini di capienza del “bagagliaio”, non sono l’ideale anche se risultano perfette per consegne di pacchi di piccole dimensioni.

Restano le minicar, quasi tutte però nate per il traffico passeggeri ma dotate di una grande flessibilità in quanto a modalità d’impiego.

Probabilmente è stato questo il pensiero che ha ispirato la Mullen Automotive, azienda con sede in California ma in realtà cinese, che ha recentemente acquisito l’americana Bollinger Motors in modo da poter offrire una gamma completa di veicoli commerciali elettrici indirizzati a tutti i segmenti di mercato e, cosa non di poco conto per la potenziale clientela, prodotti negli USA.

L’ultima nata è la I-Go, prodotta su licenza della Henan Henrey Shiying Vehicle, che è pronta per esser distribuita come veicolo commerciale in alcuni paesi europei, inizialmente in Germania, Regno Unito, Spagna, Francia e Irlanda. 

 

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Delivery a quattro ruote

Il target dichiarato dalla Mullen con l’introduzione sul mercato della I-Go sono proprio le aziende di delivery urbano per le consegne, quindi, nell’ultimo miglio.

Per questo dovrebbe sfruttare la struttura molto compatta grazie ad un passo di meno di 2,5 metri che la rende idonea a districarsi in strade cittadine particolarmente strette.

Esteticamente ricorda un po’ la Smart ForFour, e dispone di un motore elettrico a trazione posteriore da 47 CV (34 kW), coppia da 102 Nm, pacco batterie al litio 16,5 kWh con una autonomia dichiarata di 200 km e velocità massima di 100 km/h.

Allo studio batterie più avanzate del tipo litio-zolfo con cinque volte più densità di energia e che consentono un risparmio del costo del wattora del 50%.

L’I-Go sarà sui mercati europei ad un prezzo particolarmente aggressivo di 12.000 euro (tasse escluse) che la posizioneranno come il quattro ruote commerciale più economico nell’ambito dei veicoli a zero emissione.

 

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