La logistica alla ricerca di nuove aree: l’evoluzione del settore sotto la spinta dell’e-commerce

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Continua la tendenza alla riconversione di grandi aree ex industriali in hub logistici per soddisfare la crescente domanda di servizi generata dallo sviluppo del commercio elettronico

Negli ultimi anni, la logistica ha subito un’evoluzione senza precedenti, trainata, in gran parte, dalla crescita esponenziale dell’e-commerce

Questa tendenza ha portato ad una maggiore domanda di servizi di distribuzione e, conseguentemente, a un aumento della richiesta di spazi logistici, che si sono concentrati in grandi aree, spesso ex industriali o dismesse.

Per soddisfare le esigenze della nuova domanda, le aziende logistiche hanno dovuto, infatti, prendere coscienza della necessità di disporre di grandi aree per stoccare le merci e di infrastrutture di movimentazione e distribuzione efficienti. Le aree dismesse o industriali offrono tutte queste caratteristiche, rendendole la soluzione ideale per la logistica dell’e-commerce.

I grandi player di settore stanno, pertanto, investendo in nuovi hub logistici caratterizzati da grandi dimensioni e dalla possibilità di gestire grandi volumi di merci con l’obiettivo di fornire servizi di distribuzione più efficienti, automatizzare i processi, ridurre i costi e migliorare la velocità di consegna.

In Italia, la ricerca di grandi hub logistici è in costante crescita. Secondo un report di Assologistica, nel 2022 sono stati realizzati 1,5 milioni di metri quadrati di nuovi spazi logistici, di cui il 20% in grandi hub. Questo trend è destinato a continuare nei prossimi anni, in linea con la crescita dell’e-commerce nel nostro Paese.

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L’esempio di Colleferro

Un esempio di questa tendenza è la recente notizia della riconversione dell’ex discarica di Colleferro, in provincia di Roma. 

Questa area è stata trasformata in un grande hub logistico da 200mila mq, dove si sono insediate una sessantina di aziende, non tutte di logistica, ma che già può vantare la presenza di grandi attori del settore distributivo come Amazon, Unieuro, Leroy Merlin, Galileo e GLP.

Colleferro non è però un esempio isolato essendo stato preceduto in Italia da numerose esperienze simili, tra cui l’hub realizzato nel 2020 Milano dalla società logistica FedEx in un’area industriale dismessa di 150.000 mq, quello sorto a Novara per iniziativa di Amazon nel 2021 anch’esso in un’area industriale dismessa dell’estensione di 200.000 mq, senza dimenticare la riconversione operata da DHL a Verona, l’anno scorso, di un area ex industriale di 100.000 mq.

La tendenza alla riconversione di grandi aree non più industrialmente operative in hub logistici è però diffusa in tutto il mondo e trova esempi concreti in Germania, SpagnaFrancia, solo per citare i paesi maggiormente coinvolti in Europa.

 In Italia, questa tendenza è particolarmente evidente nelle aree metropolitane, dove la domanda di spazi logistici è più alta. 

I punti di forza

La tendenza alla riconversione di grandi aree in hub logistici consente, innanzitutto, di conseguire obiettivi di efficienza attraverso la possibilità di gestire e trattare grandi volumi di merci in modo più efficiente grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, come l’automazione e la robotica

I grandi hub, infatti, sono spesso dotati di tecnologie automatizzate per la gestione dei prodotti, come robot per la movimentazione delle merci o sistemi di etichettatura RFID. Queste tecnologie consentono di ridurre i costi e migliorare l’efficienza dei processi.

In secondo luogo, gli hub logistici possono contribuire a ridurre i tempi di consegna, migliorando l’esperienza del cliente. Questo fattore è importante per le aziende che operano nel settore dell’e-commerce, dove la velocità è un fattore chiave di successo.

Un ulteriore vantaggio è dato dalla flessibilità che deriva dal possibile utilizzo degli hub per gestire una varietà di prodotti e servizi, sia per quantità che per varietà, consentendo alle aziende di adattarsi alle esigenze dei clienti e del mercato. Inoltre, ciò permette di gestire in modo efficiente le scorte e di rispondere alle richieste in modo rapido e affidabile.

Non meno importante è la localizzazione e la posizione strategica dei grandi hub spesso situati vicino ai centri di produzione o di consumo. Questo consente di ridurre i tempi di consegna e migliorare il servizio ai clienti.

Da tener presente, infine, che la riconversione di aree dismesse o industriali può essere un’opzione più economica rispetto alla costruzione di nuovi edifici logistici.

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Vantaggi per il territorio

Oltre ai punti forti descritti, i grandi hub logistici presentano anche alcuni vantaggi economici e occupazionali.

Dal punto di vista economico, essi possono generare un impatto positivo sul territorio, in termini di investimenti, occupazione e crescita del PIL. La loro presenza sul territorio contribuisce a stimolare lo sviluppo economico delle comunità locali, attirando investimenti e creando nuove opportunità di business

Dal punto di vista occupazionale, possono creare posti di lavoro, sia diretti che indiretti, contribuendo a ridurre la disoccupazione e a migliorare la qualità della vita delle comunità locali.

Secondo un report di Confindustria, nel 2022 il settore logistico ha generato in Italia 1,3 milioni di posti di lavoro.

Importante anche la riqualificazione urbana che può derivare dalla riconversione di aree dismesse o industriali, migliorando l’aspetto e la qualità della vita delle comunità locali.

In particolare, la riconversione di aree dismesse o industriali può essere un’opportunità per rivitalizzare aree urbane degradate o in declino. Gli hub logistici possono infatti generare nuove attività e investimenti, contribuendo a migliorare l’attrattività di queste aree.

Inoltre, la riconversione di aree dismesse o industriali può essere un’opportunità per ridurre l’impatto ambientale del settore logistico. Gli hub logistici realizzati in aree dismesse o industriali possono infatti utilizzare infrastrutture e servizi esistenti, riducendo la necessità di costruire nuovi edifici e infrastrutture

Alcune criticità

Le conversioni di grandi aree in hub logistici possono anche comportare alcuni aspetti critici, tra cui Il rischio di congestione del traffico e delle infrastrutture dato dalla concentrazione di attività logistiche in specifiche aree.

Analogamente può registrarsi un impatto negativo sull’ambiente dovuto al traffico di mezzi pesanti, al consumo di energia ed al rumore con conseguenti disagi per i cittadini.

Tuttavia, questi impatti possono essere mitigati adottando misure appropriate, come la pianificazione urbana e la progettazione sostenibile degli edifici.

È quindi importante che la realizzazione di nuovi hub logistici sia pianificata in modo da minimizzare i potenziali rischi e massimizzare i benefici per le comunità locali.

In questo senso, è fondamentale che le aziende logistiche si impegnino a ridurre l’impatto ambientale delle loro attività, adottando misure di mitigazione delle emissioni e dell’inquinamento. Inoltre, le aziende logistiche dovrebbero collaborare con le autorità locali per sviluppare strategie di mitigazione della congestione e del rumore.

Con un’adeguata pianificazione e gestione, la riconversione di grandi aree in hub logistici può rappresentare un’opportunità di sviluppo economico e sociale per le comunità locali.

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