Il rapporto “2024 State of Supplier Diversity” di Supplier.io ha evidenziato come l’approvvigionamento responsabile stia diventando una strategia aziendale chiave: si tratta di un approccio che non solo aiuta le organizzazioni a crescere e innovare, ma che sta anche trasformando il modo in cui le aziende operano e competono sul mercato globale.
Secondo il rapporto, ben il 48% delle aziende logistiche – gli intervistati sono stati un campione di 350 professionisti del settore, la maggior parte dei quali impiegati in aziende con ricavi superiori al miliardo di dollari – utilizza programmi di approvvigionamento responsabile per acquisire nuovi affari. Un dato, questo, che riflette un notevole aumento del coinvolgimento dei dirigenti in programmi di questo tipo negli ultimi anni, segnalando un cambiamento significativo nella percezione e nell’importanza di tali iniziative.
Ricadute positive dell’approvvigionamento responsabile
Le aziende che adottano pratiche di approvvigionamento responsabile stanno vedendo, secondo il rapporto di Supplier.io, numerosi motivi per investirvi, come catene di approvvigionamento più forti sia dal punto di vista della resilienza, sia dell’efficienza.
Vengono però registrati anche miglioramenti in campi molto differenti, come quelli della cultura aziendale, che ne uscirebbe corroborata con la promozione di valori etici e sostenibili all’interno dell’organizzazione.
Le ricadute positive si hanno poi anche sulla conformità alle normative, con una maggiore aderenza alle leggi e ai regolamenti vigenti.
Tendenze significative: rendicontazioni informate e diversificazione
A quanto pare, perseguire un approvvigionamento responsabile porta con sé un aumento della rendicontazione basata sui dati; dunque, vengono prese decisioni più informate, con il 270% in più delle aziende che conducono analisi dell’impatto economico.
Migliorata, sempre secondo i dati di Supplier.io, la comunicazione nella catena di comando, con il tasso di rendicontazione dei dirigenti ai CEO e ai consigli di amministrazione cresciuto del 166%, che dipenderebbe sempre dalla crescente influenza dell’approvvigionamento responsabile nel conformare la catena decisionale sul lungo termine.
Scegliere delle fonti di approvvigionamento responsabile vuole anche dire porre attenzione alla diversificazione dei fornitori: secondo le rilevazioni, i due terzi delle organizzazioni ora hanno stabili collaborazioni con una moltitudine di unità aziendali, in un quadro di crescita (+24%)delle partnership orientate ai principi ESG (iniziative ambientali, sociali e di governance).
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Approvvigionamento responsabile leva strategica
Dal 2021 ad oggi, poi, il 27% delle aziende prevede di espandersi sui mercati internazionali, un dato in aumento del 350%. Un segnale in controtendenza rispetto alle difficoltà economiche mondiali, confermato anche da quel 67% di leader aziendali che continua a sostenere gli sforzi di approvvigionamento responsabile (il 10% in più rispetto all’anno scorso), coerente con un crescente impegno verso pratiche sostenibili e responsabili.
L’approvvigionamento responsabile è dunque percepita come una componente essenziale delle strategie aziendali moderne: il commento del CEO di Supplier.io, riportato da SupplyChain247, è che le società vi investano anche per servirsene come leve strategiche per quantificare il proprio operato sostenibile, ottenere il consenso dei dirigenti e sbloccare nuove opportunità di crescita. In questi termini, si tratta di un cambiamento importante verso la costruzione di imprese competitive, sostenibili e impegnate a creare valore a lungo termine per tutti gli stakeholder.