Dark Store, perché sono il nuovo modello distributivo

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Esistono da un decennio, ma solo ora stanno diventando un vero e proprio standard per la distribuzione al dettaglio: si tratta dei Dark Stores, ossia quelli punti di consegna dei prodotti che, spesso, sono stati acquistati online. La crescita post-pandemica dell’eCommerce […]

Esistono da un decennio, ma solo ora stanno diventando un vero e proprio standard per la distribuzione al dettaglio: si tratta dei Dark Stores, ossia quelli punti di consegna dei prodotti che, spesso, sono stati acquistati online. La crescita post-pandemica dell’eCommerce ha fatto sì che la loro installazione in giro per le città d’Europa aumentasse enormemente, al punto da allarmare alcune municipalità per gli effetti collaterali legati al traffico, sia pedonale, sia veicolare.

Considerati una curiosa tendenza, questi punti vendita sono in realtà una delle strade imboccate con maggior sicurezza dal mondo della distribuzione al cliente finale, in quanto rispondono alle esigenze di flessibilità di entrambe gli attori chiamati in causa, ossia i clienti e i venditori.

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Come nascono i Dark Store

Innanzitutto, cos’è un Dark Store? Si tratta essenzialmente di un modello di vendita urbana nato almeno dieci anni or sono in Gran Bretagna, quando vennero proposti per la prima volta dei punti di consegna in città per merci acquistate online.

A farli decollare è stata la pandemia, che ha esasperato la necessità di effettuare consegne capillari e rapide: l’opzione ‘click and collect’ è diventata usuale e dalla distribuzione attraverso i punti vendita fisici delle catene si è passati all’allestire piccoli spazi che servono solo a stoccare i prodotti in piccole quantità, in attesa del ritiro da parte del cliente.

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Perchè un Dark Store

I Dark Stores hanno dalla loro parte due vantaggi competitivi: rispondono a molti dubbi tipici  della vendita all dettaglio e offrono un valore aggiunto per il cliente.

Il mondo del retail ha dovuto prendere atto che la domanda è cambiata e che non si tratta, a due, se non quasi tre, anni dall’annus horribilis della pandemia, di un fenomeno passeggero. Si tratta, piuttosto, di un’accelerazione delle tendenze già intuibili da alcuni anni.

Il modello del Dark Store è molto performante accostato alle richieste del mercato attuale: rende facilmente reperibili i prodotti, è flessibile nell’offerta di soluzioni per il ritiro, asseconda l’omnicanalità e riduce i costi.

Permette anche di aggirare alcuni problemi tipici della vendita al dettaglio, come gli investimenti necessari per aprire e gestire un’attività in meno centro urbano, magari in aree ZTL e pedonali, assieme alle sfide tipiche delle consegne last mile, come la rapidità di consegna, sempre più richiesta in giornata quando non in poche ore;

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Una rete di micro-magazzini

I Dark Stores permettono di costruire una rete di micro-magazzini con un investimento minimo rispetto ai negozi tradizionali: l’estetica infatti non ha quasi un ruolo e può essere sacrificata in nome della funzionalità. 

In compenso, un network di Dark Stores consente di disporre nel giro di pochi chilometri di un inventario frammentato, ma dal quale attingere in rapidità, facendo fronte ala mutevolezza della domanda e a tempi ristretti.

Inoltre, un simile sistema di distribuzione si sposa perfettamente con la logica del ‘click and collect’, divenuto ormai lo standard negli acquisti della maggior parte dei clienti.

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Vantaggi nella gestione di domanda e inventario

Altri punti a favore dei Dark Stores sono la facilità di gestione dell’inventario a fronte di una domanda atomizzata.

Paradossalmente, una ‘flotta’ di Dark Stores consente di avere una visibilità maggiore delle scorte disponibili, dovendo ognuno di essi gestire un inventario meno dispersivo. Tra l’altro, la riduzione delle operazioni connesse alla vendita ed alla gestione del cliente permette agli operatori di concentrarsi proprio sugli aspetti interni al punto vendita, fluidificandone le operazioni e rendendolo più reattivo.

In questo modo, oltre ad aumentare l’efficienza, è più facile offrire una gamma di prodotti rispondente alla richiesta del mercato.

 

Capacità organizzativa

Certo, esistono anche i contro: se si investe meno nell’estetica del negozio e si ha meno bisogno di addetti alle vendite, è però necessario avere un’ottima infrastruttura digitale per controllare attività e scorte in tempo reale.

Inoltre è necessario studiare in modo corretto e realistico la domanda in rapporto ai posizionamenti dei Dark Stores: una rete capillare fa la differenza, specie per garantire consegne in tempi rapidi, ma bisogna leggere la realtà e non vere paura di tagliare i ‘rami secchi’ qualora ve ne fossero.

Non da ultimo, vi sono le limitazioni che alcune municipalità stanno imponendo all’apertura di queste attività, sia per problemi di natura normativa, sia per disagi collaterali portati ai quartieri che le ospitano. 

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