E-bike trasporto merci: nuova categoria legale con piano di carico over size

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Leipzig, Saxony, Germany 03-18-2022 a modern e-cargo bike from a parcel service with a driver's cabin

Introdotta recentemente nel Codice della Strada, la nuova categoria di e-bike per trasporto merci rischia di avere un piano di carico troppo grande e provocare intralcio al traffico anziché agevolare il trasporto cittadino.

Le intenzioni erano senz’altro le migliori ed ispirate al sincero desiderio di riconoscere, anche sul piano legale, le diverse modalitĂ  di trasporto merci cittadine. Quest’ultime si sono affermate via via nel tempo per contrastare il traffico sempre piĂą congestionato e superare le normative piĂą stringenti.

Ma, come rileva il Sole 24Ore, una lettura più attenta della nuova definizione della categoria “velocipedi adibiti al trasporto merci” introdotta dal 16 giugno nell’articolo 50 del Codice della Strada, evidenzia che le modifiche volute dal Dl Infrastrutture appaiono a dir poco inadeguate alla realtà di molte strade italiane.

 

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Le cargo bike: soluzione ideale per l’ultimo miglio

Ma facciamo un passo indietro. Le cargo bike, sia in versione “muscolare” che equipaggiate con motore ausiliario elettrico con caratteristiche tali da essere assimilate ad una e-bike sono molto diffuse nei paesi del nord Europa; da alcuni anni hanno cominciato a conquistare consensi anche presso di noi.

Complice il boom delle biciclette in generale e dei modelli a pedalata assistita in particolare, le cargo bike hanno trovato estimatori crescenti. Un esempio? La capacitĂ  di assolvere in maniera semplice ed ecologica al trasporto merci in cittĂ , per percorrere il cosiddetto ultimo miglio.

Soprattutto nelle grandi metropoli, dove spesso l’accesso ai centri storici presenta problemi non sempre risolvibili nei tempi e nelle modalità desiderate da chi deve trasportare merci proprie o effettuare consegne per conto terzi, le cargo bike hanno dimostrato di essere in grado di contribuire all’ottimizzazione della logistica in ambito cittadino.

Non deve pertanto stupire se il recente Dl 68/2022, denominato decreto Infrastrutture, abbia preso in considerazione la materia cercando di regolamentarla inserendo all’art 7, comma 1, lettera c una modifica al Codice della strada, e più precisamente all’art 50 che da sempre disciplina i “velocipedi”, precisando cosa si deve intendere per cargo bike e quali caratteristiche debba avere.

“I velocipedi adibiti al trasporto di merci devono avere un piano di carico approssimativamente piano e orizzontale, aperto o chiuso. Inoltre deve corrispondere al seguente criterio: lunghezza del piano di carico × larghezza del piano di carico ≥ 0,3 × lunghezza del veicolo× larghezza massima del veicolo” così recita la definizione che consente di rientrare nella nuova categoria.

In altri termini le dimensioni del piano di carico non possono essere inferiori a circa un terzo di quelle della bici stessa.

 

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Un piano di carico “imbarazzante” per le E-bike

”Se per regola generale un velocipede (bicicletta o altro mezzo senza motore con piĂą di due ruote) non può superare 1,30 metri di larghezza, i 3,50 di lunghezza e i 2,20 di altezza, considerando che mediamente una bici per adulti è lunga 1,90 metri e che i limiti riguardano le aree senza vincolarne i lati, si può arrivare ad avere piani di carico con dimensioni comprese tra 1,3 metri x 0,60 metri e 1,3 metri x 3,50 metri” come riporta l’autorevole quotidiano economico.

In pratica potremmo trovarci a fronteggiare sulla strada mezzi che occupano gran parte della corsia utile per la marcia, praticamente insuperabili anche in vie abbastanza larghe, senza considerare l’eventualità che gli stessi decidano di utilizzare le piste ciclabili.

Una norma quindi che rischia di essere inapplicabile e che trova una sua giustificazione forse solo nel tentativo di evitare abusi.

Il riconoscimento della qualifica di mezzo adibito al trasporto merci consente infatti ad una e-bike di poter essere equipaggiata con un motore elettrico da 500 Watt, una potenza doppia di quella espressa dal tradizionale propulsore di una bici a pedalata assistita.

Particolare questo che, in assenza di limiti particolarmente qualificanti dell’uso per cui la bici è stata progettata, potrebbe indurre taluni utenti a dotare le proprie cargo bike di piani di carico sottodimensionati per poter disporre di maggiori prestazioni.

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