eCommerce alimentare, una logistica adeguata per sostenere la crescita

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Non si esaurisce la crescita del food on line dopo il lockdown che continua ad esprimersi a doppia cifra e rappresenta una grande sfida per la logistica

Se non c’è dubbio che le restrizioni alla libera mobilità delle persone indotte dalla pandemia abbiano contribuito fortemente a far fare all’e-commerce anche nel settore del food un salto storico, occorre comunque considerare che la positività del trend era ormai evidente da alcuni anni non solo in Europa ma anche in Italia.

Un settore dunque fortemente dinamico e che non sorprende nel suo essere in crescita costante, ma che necessita di un sempre maggior supporto nei servizi di logistica per evitare uno scollamento tra le aspettative della domanda e l’effettiva capacità di reazione.

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Food&Grocery, crescita verticale

A testimoniarlo sono i dati diffusi periodicamente dall’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, in collaborazione con Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, che registrano come negli ultimi cinque anni il tasso di crescita annuale composto (CAGR) degli acquisti on line è aumentato del 22%, con una media di circa il 40% proprio nel settore del food&grocery.

Nel 2021, l’anno che ha segnato maggiormente lo sviluppo dell’e-commerce in generale, l’area del food&beverage e quella del grocery alimentare hanno entrambe chiuso i consuntivi con una crescita del 17%, consolidando pertanto e confermando la tendenza già evidenziata nel 2019 ad uno sviluppo tumultuoso del totale degli acquisti on line nel giro di pochi anni.

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Fatto puntualmente avverato ove si consideri che ad esempio l’intero comparto del food&grocery nel 2015 valeva sol 441 milioni di euro ma nel 2019 già toccava 1,6 miliardi di euro circa per raggiungere, nell’ultima rilevazione relativa all’andamento rispetto al 2021, un valore degli acquisti di 4,78 miliardi di euro.

Al suo interno da rilevare come il grocery alimentare, composto dai prodotti da supermercato, ha mostrato una straordinaria capacità di crescita registrando nel 2015 un valore delle transazioni on line di 134 milioni di euro, diventati 476 milioni nel 2019, sino agli attuali 1,62 miliardi di euro.

Un dinamismo che necessita però, per esprimere appieno le sue potenzialità, di essere supportato da servizi al livello con le aspettative della clientela e degli operatori, in grado di stare al passo con le profonde trasformazioni che stanno interessando il comparto del food, sia per il cambiamento delle abitudini dei consumatori, sia delle modalità di consegna. Cambiamenti che coinvolgono in primo luogo la logistica chiamata ancora una volta a coniugare in tempi rapidi nuove esigenze, tecnologie e modelli di business innovativi.

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Servizi personalizzati per settore

Lo scenario disegnato dalla rilevazione dell’Osservatorio eCommerce B2C, permette di individuare tre differenti segmenti di mercato caratterizzati da specificità di offerta, gestione e presenza di operatori diversi.

La loro distinzione è importante in termini di servizi richiesti e problematiche da affrontare anche per quanto riguarda la logistica.

Il comparto che presenta la maggiore incidenza con una quota del 43% dell’alimentare on line è rappresentato dal food delivery, con una copertura regionale del 100%, diffuso non solo nelle grandi città ma anche nei piccoli centri urbani, ed un accesso potenziale del 71% degli abitanti. Gli acquisti si avvalgono di piattaforme specializzate con un forte consolidamento degli operatori del delivery.

Il secondo comparto è costituito dal grocery alimentare che vale circa il 38% dell’alimentare on line e presenta le maggiori potenzialità future anche in relazione alle performance di crescita registrate negli ultimi anni ed al potenziale accesso del 90% della popolazione ai suoi acquisti. Il suo successo appare principalmente dovuto ai cambiamenti nelle abitudini dei consumatori.

Infine, l’ultimo segmento più specificatamente di nicchia è quello dell’enogastronomia che costituisce il 19% del totale.

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Il nodo della logistica

Ciascuna di queste macroaree richiede, per quanto riguarda la logistica, trattamenti diversificati e soluzioni appositamente studiate, tenendo presente che i livelli di servizio dei grandi player del settore, come Amazon ad esempio, sono ormai lo standard di riferimento richiesto dal consumatore indipendentemente dalle specifiche dimensioni dell’operatore del momento con cui si sta trattando la vendita.

Ciò richiede lo sviluppo di una catena logistica coerente con la particolarità della distribuzione on line, con capacità di stoccaggio, immagazzinamento e picking in linea con esigenze di consegna nei tempi attesi dal clienti.

L’ingresso nel settore di molti venditori anche di piccole dimensioni, attratti spesso dalla facilità apparente con cui si può oggi costruire e gestire un sito web per l’e-commerce, costituisce un ulteriore elemento di criticità se i nuovi operatori non acquisiscono le conoscenze necessarie per offrire un idoneo servizio di evasione ordini e spedizioni.

Ciò vuol dire realizzare investimenti che non sempre possono essere supportati da volumi adeguati a garantire quelle economie di scala necessarie per assorbire i relativi costi. Problema questo che si aggrava quando si è costretti a ricorrere a servizi specializzati in outsourcing per taluni trasporti come quelli in grado di garantire la non interruzione della catena del freddo per taluni prodotti o la temperatura controllata per altri.

I costi indubbiamente, oltre ad erodere i margini del venditore, costituiscono una vera e propria discriminante alla decisione di effettuare quegli investimenti che sono però necessari per far sviluppare ulteriormente il settore mettendo in atto servizi efficienti, agili e flessibili.

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