Le contromisure dello shipping alla congestione dei porti

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Specialmente da e verso gli States, dove i porti sono in forte sofferenza, si moltiplicano gli ‘express service’

Nel settore dello shipping, ossia della navigazione, la logistica sta cercando soluzioni all’attuale situazione fatta di colli di bottiglia e ritardi.

In tutto il pianeta la pandemia continua a far sentire gli effetti delle trasformazioni subite dal comparto come minor disponibilità di carico in stiva, prezzi elevati, noli soffocanti e, di fatto, una ridotta capacità non solo di trasporto, ma anche di sbarco ed imbarco da parte di molti vettori.

Se il lockdown di Shanghai e, conseguentemente, delle sue infrastrutture deve ancora far sentire la sua onda lunga sui porti occidentali, quelli che non si sono mai del tutto ripresi dai postumi del Covid sono gli scali nordamericani.

Ecco dunque che lo shipping cerca di garantire comunque un servizio accettabile ricorrendo a metodi alternativi.

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Il boom degli ‘express service’

Al fianco delle rotte di collegamento tradizionali, battute dai vettori navali classici, legati a tempistiche programmate e subordinate al funzionamento generale della catena logistica portuale, esistono i servizi espresso.

Niente di nuovo sotto il sole: molte compagnie private offrivano questo genere di collegamenti già prima del 2019, naturalmente a costi maggiorati in quanto si trattava di linee di collegamento particolarmente rapide.

Ora che la congestione è diventata una condizione standard per i porti statunitensi, ben il 52% degli shipper US, secondo la ricerca della società C.H. Robinson, si è rivolto ad altre metodologie, ha cercato di cambiare scali oppure rotte.

 

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Linee espresse in parallelo

Ad implementare l’offerta di collegamenti espressi tra continenti sono le stesse ‘major’ dello shipping, come Hapag-Lloyd, che ha dato il via ad un Express Service per collegare Cina e Germania appositamente per incontrare la domanda specifica del Paese europeo.

Il problema di tutti, oggi, è la velocità: pur di garantirsi un tempestivo rifornimento, le aziende produttrici e distributrici sono disposte a pagare di più.

Oggi disporre di una puntualità nell’inventario – cosa normalissima sino a due anni fa – può voler dire anche un 40% in più nella crescita dei propri affari.

La lotta per garantirsi quote di mercato, infatti, si è spostata su un aspetto basilare come il disporre dei prodotti a inventario: le spedizioni ad hoc, su rotte separate e con una velocità maggiormente garantita, rispondono alla necessità di soddisfare la crescita della domanda in un quadro generale di volatilità ed incertezza.

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