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Le fluttuazioni dello Shipping: mercato azionario e trasporto containerizzato 

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Per tenere sotto controllo l’andamento del mondo dello Shipping esistono diversi ‘termometri’.

Si tratta di indici, generalmente dedicati alla misurazione dei volumi di traffico, del costo dei noli o dell’efficienza delle infrastrutture portuali.

Tuttavia sia le compagnie di Shipping, sia gli armatori, sia gli operatori marittimi in genere, autorità portuali incluse, sono spesso quotate in borsa, dunque risultano misurabili anche nelle loro performance azionarie.

Esiste, ad esempio, il Drewry Port Equity Index (o DPEI), che è proprio un indicatore che valuta l’andamento delle azioni nel settore dei porti marittimi rapportate al S&P500, il più importante indice azionario statunitense. Si tratta di un ulteriore strumento per saggiare la salute finanziaria e la redditività delle aziende legate ai porti e alle spedizioni. 

Combinando l’indice Port Equity con i Container Index, ossia quelli che misurano volumi e noli, si ottengono delle fotografie interessanti del momento attraversato dallo Shipping e dal trasporto marittimo mondiale.

Fluttuazioni azionarie di fine maggio

Nella settimana che si è conclusa il 31 maggio 2024, ad esempio, Il Drewry Port Equity Index (DPEI) ha registrato un calo del 2.3%, segnando dunque una tendenza negativa per le azioni degli operatori portuali. 

Al contrario, il Drewry Container Shipping Equity Index è aumentato dell’1.3%, segnando un andamento disgiunto e apparentemente contraddittorio.

Per quanto riguarda il confronto con lo S&P 500, il calo del DPEI è stato maggiore rispetto al declino dello 0.5% dell’S&P 500 registrato contemporaneamente; i Global Terminal Operators (GTOs) sono calati del 3,1%, mentre i Regional Terminal Operators (RTOs) dello 0.8%.

Collegandoli al periodo, i dati riflettono le fluttuazioni del mercato provocate dall’impatto di fattori esterni come le redivive congestioni portuali e, su talune rotte, le condizioni meteorologiche.

Tuttavia, nell’arco dell’anno il rendimento è stato positivo: a partire da gennaio il DPEI è aumentato dell’11,2%, con i Global Terminal Operators (GTOs) cresciuti del 17,0% e i Regional Terminal Operators (RTOs) del 2,1%; nello stesso lasso di tempo lo S&P 500 ha guadagnato il 10,6%.

In parole povere, un saldo tutt’altro che negativo.

Stock e indici container

Nella stessa settimana, quella conclusasi il 31 maggio, il Drewry Container Shipping Equity Index è aumentato dell’1.3%, si è detto. 

Al contorno, si è registrato un incremento (+3,8%) del World Container Index – l’indicatore che monitora i flussi di merci containerizzate e, quindi, che restituisce una sorta di saldo della domanda logistica – e una crescita delle tariffe spot, sebbene meno ripida che in altri momenti.

I fattori influenzanti sono stati, secondo molti analisti, il maltempo che ha colpito la regione del Sud Est asiatico e la rincorsa verso un’alta stagione che si teme in forte salita, con un incremento degli ordini di merci da spedire via mare in un momento nel quale i porti che assorbono l’extra lavoro derivato dalle nuove rotte che aggirano Suez faticano e nel quale molte navi (e container) sono ‘dirottati’ su nuove tratte dall’Asia al continente americano.

WCI, +12% nella prima settimana di giugno

Nella settimana dal primo al sei giugno 2024, il Drewry World Container Index composito ha registrato un incremento del 12% per i container da 40 piedi. Ciò si traduce in una tariffa media per contenitore di 4.716 dollari, oltre il 232% in più della media del 2019, ossia pre-pandemica.

Gli incrementi, forzati dalle richieste di inventario in vista dell’estate, si muovono nel range del +17% sulla rotta Shanghai-Genova e del +14% tra Shanghai e Rotterdam, mentre dall’Europa alla Cina si è registrato un calo del 4-5% a seconda dello scalo di partenza.

Questa tendenza al rialzo dovrebbe proseguire man mano che si va in bocca all’alta stagione, tornando a far lievitare i costi del trasporto marittimo su livelli che, combinati con l’inflazione, rischiano di non essere da meno rispetto al periodo nefasto del Covid-19.

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