Regno Unito, Royal Mail in perdita malgrado l’eCommerce

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Anche se i commercio elettronico spinge i servizi postali, non compensa le perdite dei canali tradizionali

I servizi postali hanno giovato dell’ondata di eCommerce degli ultimi due anni? Molte fonti affermano di sì, con una crescita delle richieste per le spedizioni di pacchi. Eppure c’è un settore in crisi nel mondo delle poste, ossia quello che una volta era il loro ‘core business’: le lettere.

Dal Regno Unito arriva la comunicazione ufficiale da parte di Royal Mail che qualcosa non va e i risultati del primo trimestre 2022 lo testimoniano.

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-11,5% in un trimestre

Royal Mail, le poste di Sua Maestà la Regina d’Inghilterra, hanno improvvisamente registrato una battuta d’arresto: le entrate sono cadute del -11,5% nei primi tre mesi del 2022. Anche la progressione dell’azienda sul programma Pathway to Change ha registrato uno stallo, con una perdita di 100 milioni di sterline.

Perché? La risposta starebbe in parte nel calo delle tendenze di acquisto al dettaglio, come a dire che la febbre da eCommerce si è raffreddata, ma, soprattutto, le poste britanniche assistono ad un declino strutturale delle lettere.

 

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Declino per lettere e pacchi

Le prestazioni di Royal Mail hanno subito un contraccolpo a causa del calo sensibile dei volumi di pacchi spediti dopo il boom pandemico, oltre che alla mancanza di progressi sul piano dell’efficienza.

Il calo di fatturato dovuto ai pacchi ammonta a 92 milioni di sterline, che aggravano la carenza di lettere e lo svuotamento dei servizi ad esse correlati.

 

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La dipendenza da GLS

L’ultimo triennio ha visto Royal Mail divenire sempre più dipendente da GLS per i ritorni: le poste hanno persino cambiato il nome della propria holding in International Distributions Services.

GLS ha registrato melo primo trimestre 2022 un solido +3%, confermando la dipendenza di Royal Mail da esso; tuttavia proprio i servizi postali britannici stanno valutando l’allontanamento dalla sua controllata, GLS.

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